Riceviamo e pubblichiamo
Vive in una baracca fatiscente nel ghetto di via Asmara, a Gioia Tauro e gli è stata diagnosticata una malattia renale cronica che lo costringe alla dialisi ogni settimana.
Una infezione contratta in queste condizioni potrebbe essergli fatale.
Il signor Pasquale (nome di fantasia) vive con la moglie e quattro figli (di cui due minori) ed ha già inoltrato richiesta al Comune di Gioia Tauro per l’assegnazione di un alloggio in emergenza abitativa secondo l’art. 31 della legge regionale 32/96.
Il Comune da circa un mese è a conoscenza del caso, ma ad oggi il diritto all’alloggio non è stato garantito, nonostante il pericolo di vita sia evidente.
Le condizioni della sua abitazione sono allarmanti, non idonee all’abitabilità come confermato dall’asp di Reggio Calabria.
In 25 metri quadrati sprovvisiti di servizi igienici vivono 6 persone.
Pareti fatiscenti e tetto con lastre in amianto rappresentano un pericolo non trascurabile.
Anche la condizione igienica circostante è intollerabile, tra rifiuti di ogni genere, fogna a cielo aperto ed un vecchio edificio che potrebbe crollare sulla baracca.
È una condizione invivibile per chiunque, ancor di più per un uomo affetto da una patologia grave.
Il signor Pasquale non è ovviamente nelle condizioni di poter lavorare, come conferma il riconoscimento dell’assegno di invalidità dell’Inps.
Il suo dramma non è solo quello della malattia, risolvibile solo con un possibile trapianto.
La sua preoccupazione è anche quella di non poter garantire una vita dignitosa alla sua famiglia.
Simili situazioni sono in evidente contrasto con il nostro ordinamento costituzionale che mira a tutelare la dignità umana e la vita.
È intollerabile quindi che simili situazioni possano verificarsi e ancor di più perpetuarsi nel tempo.
Niente ha senso se il Comune non interverrà al più presto per porre rimedio alle condizioni abitative del signor Pasquale la cui vita è realmente a rischio.
Cristina Delfino – Giacomo Marino – Direttivo Un Mondo Di Mondi