Le battaglie politiche e le varie forme che può assumere il confronto e, a volte, anche lo scontro di opinioni e posizioni, fanno parte della fisiologia delle campagne elettorali e, finché si mantengono nei confini di civiltà e democrazia, possono essere a buon diritto tollerate e giustificate.
Non possono però oltrepassare il limite del rispetto delle idee altrui e della libertà di autodeterminare scelte e posizioni politiche.
Quanto accaduto al Parlamentare PD, Ferdinando Aiello, nel momento in cui ha annunciato di voler sostenere Mario Oliverio alle primarie calabresi per la scelta del candidato governatore del centrosinistra, supera abbondantemente i confini di una critica democratica e dunque pienamente legittima e scade in una sequela di offese becere e degradanti per chi le pronuncia non certo per chi le subisce. Come Democratici non possiamo accettare che il confronto politico venga balcanizzato da chi persegue divisioni e frammentazioni volte a tutelare interessi e ambizioni personali che poco o nulla hanno a che fare con il bene del Partito.
Ferdinando Aiello ha scelto di sostenere, in maniera più che legittima, uno dei candidati che il Pd ha messo in campo sulla base di un programma e di idee che, evidentemente, hanno trovato la sua condivisione.
Non è ben chiaro cosa gli sia imputato e perché.
E d’altronde lo stesso Presidente Renzi, a margine della Festa de L’Unità di Bologna, ha chiarito che i concorrenti alle primarie in tutta Italia non sono – e non devono essere considerati – rappresentanti di questa o di quella area politica, bensì tutti candidati del Partito Democratico.
Condividiamo in pieno le parole del Premier ed a queste ci appelliamo affinché tutte le componenti del nostro Partito e chiunque abbia parte in causa nelle prossime scadenze elettorali, inizi ad assumere un atteggiamento coscienzioso e responsabile, nell’interesse unico del Partito Democratico e della vittoria dello schieramento di centrosinistra alle prossime elezioni regionali.
La Calabria non può permettersi di correre inutili rischi che potrebbero consentire ad un centrodestra annichilito e ridotto ai minimi termini dal fallimento personale e politico dei suoi leader, di tornare nelle condizioni di competere per la guida della Regione.
Auspichiamo perciò che tutte le forze democratiche, progressiste e alternative a questo sistema di potere, possano ritrovare unità d’intenti e d’azione nella consapevolezza del momento drammatico vissuto dalla Calabria e della necessità di voltare pagina, senza ulteriori indugi, rispetto ad uno dei momenti più oscuri nella storia della nostra regione.
Antonio Sgroi – GD Reggio Calabria
Giovanni Di Bartolo – GD Vibo Valentia
Simona Costabile – GD Cosenza
Jacopo Lauria – GD Catanzaro
Paolo Garofalo – GD Crotone