Giovanni Donato ottiene la rielezione a segretario della Cgil di Cosenza forte dei risultati raggiunti e sulla base di un articolato programma per i prossimi anni. Tre i punti principali contenuti nella relazione di Donato: referendum per l’area urbana cosentina, un piano straordinario del lavoro per le zone montane e una serie di proposte su legalità e mercato del lavoro. “Il tema dell’area urbana cosentina, che pure aveva dominato la scorsa tornata delle elezioni amministrative, da qualche tempo è sparito dal dibattito politico e ciò conferma il nostro sospetto che la discussione fosse finalizzata unicamente e in modo strumentale alla questione della metropolitana leggera – attacca il confermato segretario -. Grave è la responsabilità della politica per i passi indietro compiuti negli ultimi tempi su un progetto che potrebbe migliorare la qualità della vita delle comunità coinvolte, a cominciare dai servizi pubblici essenziali, dalla formazione e dalla cultura”. L’idea della Cgil di Cosenza è quella di “ripartire dal basso, con la creazione di comitati di cittadini che al riguardo promuovano un referendum per la città unica, laddove previsto dalla normativa”.
Per quanto riguarda le zone montane, forte è la denuncia di Donato: “La crisi economica di questi anni sta aggravando un fenomeno che interessava già da tempo una gran parte del nostro territorio, ovvero lo spopolamento e l’abbandono di interi paesi da parte soprattutto da parte delle nuove generazioni, ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza sociale”. Per le aree interne, annuncia, “la Cgil di Cosenza lancerà un piano straordinario del lavoro che ha come obiettivo la prevenzione del dissesto idrogeologico, la salvaguardia dell’ambiente, il rilancio dell’agricoltura di qualità”.
Donato rilancia quindi l’allarme sulla criminalità e sull’illegalità diffuse nel Cosentino. “C’è un punto in cui la battaglia per la legalità si innesta in maniera forte con la nostra azione ed è quello del mercato del lavoro – afferma –. La Cgil di Cosenza condivide la proposta di legge elaborata dalla Flai nazionale contro il caporalato in agricoltura. Un progetto che prevede l’istituzione di un elenco pubblico e trasparente per le assunzioni, con il riconoscimento di una serie di premialità nei Psr a chi ricorre a queste liste e prevedendo maggiori controlli ispettivi per chi non usa la rete pubblica. Continueremo, inoltre, a proporre, insieme alla Fillea, agli enti locali di sottoscrivere con le parti sociali dei protocolli di legalità e di monitoraggio degli appalti in edilizia”.
Dopo la relazione di Donato, spazio al dibattito e agli interventi di Michele Gravano, segretario regionale della Cgil, e di Danilo Barbi, segretario nazionale della Cgil. Gravano ha mostrato apprezzamento per l’attività svolta dalla Camera del Lavoro di Cosenza e per il programma di Donato. Un apprezzamento condiviso dalla segreteria nazionale della Cgil che “pone grande attenzione ai problemi della Calabria e di Cosenza, facendo sentire il gruppo dirigente calabrese pienamente dentro le dinamiche nazionali e per le politiche a favore della regione”. “Gli annosi problemi del Mezzogiorno vanno collocati in una dimensione della crisi molto più grande, a differenza di altri fasi – aggiunge Barbi -. Oggi neanche l’emigrazione è una risposta dolorosa a uno stato di necessità, perché la crisi è in Italia, ma la crisi è anche in Europa e in tutti i Paesi avanzati. Servono grandi riforme economiche e il Sud ne ha bisogno più degli altri territori. La politica europea e quella nazionale che taglia la spesa pubblica è completamente sbagliata, è necessario riqualificarla, investendo per creare lavoro”.