“Il Tar Calabria ha annullato il foglio di via obbligatorio con contestuale divieto di fare ritorno nel comune di Girifalco, misura applicata dalla Questura di Catanzaro lo scorso anno a seguito delle proteste contro l’apertura del centro di accoglienza cittadino. Avevamo ragione noi dunque, la nostra azione politica è stata legittima”. A dichiararlo è il consigliere comunale Mimmo Gianturco che nel giugno 2016 guidò la protesta nel consiglio comunale della cittadina catanzarese, al quale fu applicata la misura repressiva insieme ad altre 8 persone.
“E’ trascorso ormai un anno – afferma – da quando effettuammo, insieme ad un gruppo di cittadini, una manifestazione di protesta nel consiglio comunale di Girifalco contro la scellerata decisione di aprire l’ennesimo centro di accoglienza per immigrati nella provincia catanzarese. Il sindaco in quella occasione, non riuscendo a reggere il confronto politico, ci fece uscire dalla sala consiliare e, in seguito, chiese il nostro allontanamento dal Comune di Girifalco e il divieto di accedervi per tre anni”.
“Come emerso dalla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale – continua il leader di Identità nazionale – la nostra azione politica è stata legittima e non violenta, si è trattato di un flash mob a tutela dei cittadini che chiedevano da mesi un incontro con il primo cittadino di Girifalco per discutere del nuovo centro immigrati. Infatti, il 31 maggio scorso, il TAR ha annullato il provvedimento”.
“Ero certo che il Tribunale Amministrativo avrebbe accolto il ricorso – conclude – infatti molto spesso in Italia capita che un giudice annulli una prima sentenza di condanna o l’applicazione di una misura repressiva. Dal canto nostro continueremo a portare avanti con maggiore determinazione la nostra battaglia politica contro il business dell’immigrazione, cercando di dare attuazione ad un principio essenziale che è quello di dare la giusta priorità agli italiani, non facendoci intimorire da niente e da nessuno”.