Il 26 novembre, organizzato dalla Parrocchia “San Roberto Bellarmino” (Davoli – CZ), in collaborazione con l’ “Osservatorio sulle Comunità cristiane in Medio Oriente” e “Qui Europa”, quotidiano on-line d’informazione, si è svolto nella Chiesa “Madonna di Lourdes”, un incontro su: “Siria: attacco al cuore del Cristianesimo”.
Ha presentato l’incontro e portato i saluti il parroco Don Gregorio Montillo che ha rievocato un suo viaggio in Siria nel 2009, evidenziando la necessità di far conoscere la verità su quanto sta accadendo in Siria e sulla sorte dei cristiani e della popolazione civile.
Con l’introduzione, Sergio Basile, direttore di “Qui Europa”, ha posto l’accento sulle cause che hanno portato alla guerra in Siria e sul ruolo complice del mondialismo.
L’intervento di Vittorio Gigliotti, dell’Osservatorio sulle Comunità Cristiane in Medio Oriente e Presidente di Cantiere Laboratorio, ha riguardato il suo recente viaggio in Siria e la discordanza tra quanto in Occidente viene detto su quegli avvenimenti e la reale situazione. “L’attacco portato alle comunità cristiane di Iraq e Siria – ha detto tra l’altro – fa parte di un progetto che nell’arco di 20 anni dovrebbe portare alla totale assenza dei cristiani su quella terra che è stata la culla del Cristianesimo.”
Padre Karem Boghos, armeno-siriano di Aleppo ha parlato della sua Città, accerchiata da tre lati dai Jihaidisti, del dramma della popolazione civile e dei bombardamenti che stanno portando i cristiani a fuggire.
Alla fine dell’incontro, al quale hanno partecipato oltre cento persone, tra cui alcuni amministratori e politici locali, i relatori hanno risposto alle domande dei presenti e sono stati intervistati dall’emittente televisiva “Telejonio”.
Domenica 6 dicembre, invece, organizzato dal Parroco Don Gigi Iuliano, presso la “Fraternità dell’Eremo” (Serrastretta – CZ), si è svolto un altro incontro/testimonianza sul tema: “Quale futuro per i cristiani di Medio-Oriente e Siria?”.
Ha portato la sua testimonianza ed affrontato l’argomento Vittorio Gigliotti, membro dell’Osservatorio sulle Comunità cristiane in medio Oriente e presidente di Cantiere Laboratorio, il quale ha parlato della sua partecipazione alla “Conferenza Internazionale contro il terrorismo” che si è tenuta a Damasco dal 20 al 24 settembre scorso ed alla quale hanno partecipato rappresentanti di 30 Paesi. Si è soffermato sulla visita a Maaloula, l’unica cittadina al mondo dove si parla ancora l’aramaico, la lingua di Gesù, sugli effetti devastanti dell’occupazione degli islamisti che hanno manifestato tutto il loro odio contro il cristianesimo ed i suoi simboli, del martirio di alcuni cristiani uccisi per non avere rinnegato la loro fede in Cristo. A Damasco ha visto una Città vitale dove la gente vive il quotidiano in modo normale, seppur a 5km dal fronte, e ha ricordato dei razzi sparati all’albergo che ha ospitato i partecipanti alla conferenza.
“Chi vuole lo smembramento del Medio Oriente – ha tra l’altro detto Gigliotti – non tiene in nessun conto della presenza dei cristiani, una minoranza perseguitata e massacrata dagli islamisti con la complicità di chi questa guerra l’ha programmata ed eseguita sulla pelle di quei popoli e della comunità cristiana. Ogni anno vengono uccisi nel mondo circa 140mila cristiani a causa della loro fede, morti dimenticati che non fanno rumore. Morti che non hanno le prime pagine dei giornali perchè in Occidente manipolano la verità, uccidono le coscienze, si vive slegati dalla sorte di chi per la fede muore e soffre. Per questo è necessario parlarne, è necessario con la preghiera, l’azione e il sacrificio, non far sentire la nostra lontananza da loro. Chi ha voluto la guerra in Siria, USA, UE, Turchia, Arabia Saudita, Qatar, Giordania, Israele, e che hanno finanziato, armato ed addestrato i terroristi islamici di circa 80 Paesi per abbattere Assad, stanno costruendo nuovi confini e la nascita di nuovi Stati (Kurdistan, Sunnistan) ma nessuna terra per i cristiani. I cristiani senza una terra e un luogo sicuro.”.
Alla fine dell’incontro, Vittorio Gigliotti ha risposto alle numerose domande degli intervenuti.