“Nessun atteggiamento strumentale né demagogico da parte nostra come spesso ci viene accusato dai banchi della maggioranza nell’evidenziare i ritardi negli aiuti ad un comparto, quale quello del settore agricolo calabrese che dovrebbe guidare la ripresa economica della regione ed anziché essere la locomotiva dello sviluppo, rappresenta invece il tallone d’Achille del sistema regionale produttivo.”
Così afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò che aggiunge: “Il Piano di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 sta infatti arenandosi nei tempi lunghi di definizione delle graduatorie di merito e dell’emissione dei decreti di finanziamento e anche Coldiretti lo ha denunciato al Presidente della Giunta regionale”.
“Per immettere nuova linfa al settore agricolo calabrese – secondo il Capogruppo di Fi – non si può eludere la necessità di aggredire e superare una serie di nodi irrisolti sul piano della frammentazione produttiva, dell’organizzazione dell’offerta, del marketing e della penetrazione nei mercati delle produzioni locali. Non trascurabile poi il tema dell’aggregazione in filiera e del sostegno all’occupazione mediante il riconoscimento di premialità”.
“Siamo spesso intervenuti tempestivamente tentando di allertare sui tempi di attuazione del Psr, dotato di una robusta dote finanziaria che rischia di perdersi tra mille rivoli e ricorsi amministrativi, senza che un solo euro possa essere acquisito dagli imprenditori agricoli. Dico di più, anche la stessa associazione ha suggerito alla Giunta regionale, per superare l’impasse, un percorso amministrativo finalizzato allo snellimento delle procedure, la riduzione dei tempi e dei costi, per come previsto dalla legge regionale n. 19/2009. Dal nostro Osservatorio – prosegue Alessandro Nicolò – ribadiamo anche noi al Governo regionale la necessità della pubblicazione di bandi tematici per le provvidenze non ancora mobilitate. Si coglie a piene mani – sottolinea l’esponente politico – quanto sia difficoltoso per gli imprenditori agricoli della nostra regione stare al passo con l’innovazione, la qualità e la velocità che le regole del mercato globale impongono, ineludibili, senza il rispetto delle quali, il già fragile tessuto economico calabrese, che nell’agricoltura ha il suo perno vitale, finirebbe per essere strozzato”.
“L’agricoltura – prosegue – è penalizzata dalla politica comunitaria – che nel silenzio del Governo nazionale e della Regione – non raccoglie in pieno il valore dei nostri prodotti e il lavoro delle nostre aziende, lasciando spesso ampi varchi alla concorrenza extra-comunitaria dei Paesi in via di sviluppo che possono avvalersi di costi bassissimi, a partire dall’impiego di manodopera”.
“Forniremo comunque un contributo costante e scevro da ideologizzazione indicando – rilancia Alessandro Nicolò – come abbiamo sempre fatto, le soluzioni per recuperare ritardi ed approntare la nuova programmazione comunitaria. A nostre spese, stiamo già pagando come calabresi per le notevoli difficoltà di accesso ai fondi comunitari, unica fonte fresca di finanziamento per il rilancio delle attività d’impresa in Calabria”.
“Da qui – conclude Alessandro Nicolò – emerge la necessità di un vero scatto di reni da parte del presidente Oliverio e della maggioranza rispetto a problematiche ormai incancrenite che frenano le prospettive di sviluppo in un comparto vocato a guidare la crescita per il quale servirà sin d’ora mobilitare risorse secondo un cronoprogramma credibile, idoneo a restituire risultati apprezzabili”.