“Rispetto alla questione del dissesto idro-geologico che interessa l’area del vibonese, non si può rischiare di perdere altro tempo, ma bisogna intervenire con solerzia e nello spirito di massima collaborazione tra tutti gli enti coinvolti nei processi decisionali e di gestione atti a mitigare i rischi per la sicurezza, mettendo in sicurezza l’intero territorio segnato da una fragilità strutturale aggravata nel tempo dall’intervento dell’uomo”.
Ad affermarlo il consigliere regionale Vincenzo Pasqua che ha promosso e introdotto a Palazzo Santa Chiara il convegno dal titolo: “Il dissesto idrogeologico nella Provincia di Vibo Valentia”.
“Grazie a questa attività di studio, approfondimento e divulgazione, svolta con il coinvolgimento dei responsabili e dei tecnici della Regione, abbiamo acceso i riflettori su una vicenda che, per gli interessi in gioco – parliamo dell’integrità del territorio e della sicurezza dei cittadini – merita la massima attenzione da parte delle Istituzioni preposte” – ha rilanciato Pasqua.
“Una nuova tappa di un impegno – ha spiegato il consigliere regionale – che ho inteso assumere promuovendo anche iniziative istituzionali come l’audizione da parte della Commissione ‘Ambiente’, del dott. Carlo Tansi (dirigente UOA Protezione Civile della Calabria) interpellato sugli esiti delle attività tecniche in ordine alle cause che hanno determinato l’apertura di plurime voragini nel territorio del Comune di Vibo Valentia”.
“L’area del Vibonese presenta fattori di rischio connessi sia alle peculiari caratteristiche idrogeologiche che alle stesse condizioni della rete idrica e fognaria”. “Dopo una precisa e puntuale ricognizione atta a valutare lo stato di consistenza dei luoghi – ha spiegato Vincenzo Pasqua – dovranno essere avviati lavori di consolidamento in grado di rimuovere le tante criticità esistenti. Servirà in questo senso sviluppare un ragionamento in termini di programmazione e non più solo di emergenza, assicurando quella corretta gestione dei fondi che in passato è mancata. E’ questa l’unica via – conclude Pasqua – per immaginare una pianificazione seria e responsabile proiettata al risultato di garantire condizioni generali di sicurezza e dunque, reali prospettive di sviluppo”.