L’Italia non può rimanere sempre chiusa, motivo per il quale dobbiamo assumerci con relativa consapevolezza e coscienza tutti i rischi derivanti da questa apertura; anche un probabile aumento dei casi, per tale motivo abbiamo predisposto in collaborazione con le regioni un ampio sistema di monitoraggio atto ad individuare eventuali focolai. Queste in sintesi le frasi ricorrenti della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Consapevolezza del rischio, ma anche un appello alla responsabilità di tutti gli attori in campo. Lunedì riapriranno i negozi e le rimanenti attività commerciali ancora chiuse. Il 25 maggio riapriranno le piscine e le palestre; ed ancora il 15 Giugnoriapriranno musei e teatri. Dal 3 Giugno saranno possibili gli spostamenti tra regioni, per ora ancora vincolati alle precedenti disposizioni del Dpcm. Ergo, l’Italia riparte deve farlo, perché come più volte scritto nei precedenti articoli della presente rubrica, si rischia il tracollo già divenuto pesante dell’economia. Pur con tutte le accortezze del caso, occorre ripigliare la vita nelle mani, dopo questi turbolenti mesi che hanno cambiato in maniera radicale le nostre vite. Intanto alcuni commercianti circa il 27%, si mostrano ancora scettici sulla possibilità di riaprire le proprie attività, poiché ancora scossi o disillusi di poter riprendere nelle normali condizioni. Lecito avere dei dubbi, perché una fiumana di incertezze accompagneranno le nostre vite nei mesi venturi. Ci sarà una nuova ondata? Quando sarà disponibile un vaccino? Che cosa ci aspetta? Quando potremo tornare ad abbracciarci senza timori reverenziali e dispositivi individuali di protezione? Anche in questa fase sarà preminente il senso di responsabilità di tutti. Non creare assembramenti sarà il panegirico che ci farà compagnia. Sperando un giorno di poterci riabbracciare di nuovo come prima, più di prima, nell’alba di una nuova “fase” di vita ritrovata.
Francesco Grossi