I dilemmi di Draghi e del Governo: Alitalia e il codice Degli Appalti.
Negli ultimi giorni il governo Draghi coi rispettivi ministri è alle prese con due questioni piuttosto roventi ed intricate: il fascicolo Alitalia e il codice degli appalti, oltre alle promesse giunte al tavolo europeo di riformare il fisco e la giustizia. Il caso Alitalia è menzionato sui quotidiani e le pagine politiche quale questione rilevante per ogni governo insediatosi. Già, perché Alitalia, un tempo valente compagnia aerea orgogliosamente italiana, nel corso degli anni è stata sovente oggetto di demagogie e disquisizioni politiche, senza che vi sia mai stata trovata una soluzione al problema. Tanti infatti, sono stati gli sprechi negli anni che hanno ridotto e condotto la compagnia, sebbene la canea politica sia sempre stata “mendacemente” attenta al problema, alla canna del gas. E, mentre i contribuenti, ergo noi tutti, pagavamo e paghiamo tuttora i debiti della stessa, non si pensava alla parsimonia, anzi… In ogni caso è di ieri la notizia che la nuova compagnia Alitalia-Ita, post-accordo con l’Europa avrà meno rotte, velivoli circa sessanta e meno personale con circa cinquemila esuberi. Insorgono i sindacati che chiedono garanzie per quanto concerne gli esuberi e l’erogazione degli stipendi. Altra questione, certamente non meno rilevante è quella del codice degli appalti, vista la necessità di sbloccare quanto prima, circa 750 opere per un valore di circa 60 miliardi di investimenti. Ebbene, anche in questo caso, si cerca una sintesi politica, con esclusione nelle ultime ore del “massimo ribasso”, ovvero la massima liberalizzazione delle opere senza la previa filiera di supervisione e controlli dei lavori nei cantieri. I sindacati, chiedono, cosi come molteplici membri della maggioranza, che venga snellita la filiera di supervisione al fine di rendere più celere la realizzazione delle opere, vedasi il caso del Ponte S.Giorgio, ex Morandi a Genova. Per la questione Alitalia, l’auspicio è che dopo anni di stallo e debiti, sia la volta buona per un progressivo e definitivo rilancio; per il codice degli appalti e lo sblocco delle opere occorre accelerare e rompere gli indugi, se vi è volontà e buon buzzo, Ponte di Genova docet, si può.
Francesco Grossi