Oggi nello scrivere l’articolo per la presente rubrica provo angoscia frammista a sgomento. Alex Zanardi, uno degli aitanti eroi nonché simbolo della rinascita e della vigoria nello sport dei diversamente abili, é stato vittima di un nuovo gravissimo incidente. Dopo quella “Stanza di Indianapolis buia” come Vecchioni dixit, nel singolo a lui dedicato ti insegnerò a volare contenuto nell’album “L’Infinito”, la “stanza” del maledetto sinistro nel 2001, che cambiò radicalmente la sua vita, gli furono in quel frangente infatti amputate due gambe, dopo quell’infausta gara nel circuito di Indianapolis. Ma Zanardi imperterrito e tenace non si fermò, benché il fato gli fu inviso non si tentennò un attimo. Anzi fece scacco al fato, ripigliando la propria originaria passione, quella per le corse, per il brivido e l’adrenalina. Dapprima partecipando a gare di endurance e successivamente dedicandosi ad una disciplina fino al tempo poco nota, se non agli appassionati, il paraciclismo e l’handbike. La bicicletta che con le mani, le sue mani l’ha fatto divenire uno dei corridori diversamente abili più vincenti. Simbolo di rinascenza e tenacia Zanardi diviene nel corso degli anni punto di riferimento per tutti costoro i quali, affetti da disabilità, cercano quel riscatto per mandare al diavolo le ingiustizie della vita. Ebbene Alex ci é sempre riuscito, sorprendendo tutti. Cimentandosi anche nella conduzione del programma Rai “Sfide”, conseguendo ottimi risultati. Un guerriero in armi contra “bellum vitae”, la guerra e le ingiustizie della vita. Ma la vita stessa, talvolta é proprio ingiusta e proterva. Oggi Alex si trova a lottare di nuovo contro la morte, dopo un nuovo sinistro occorsogli lungo la Statale 146 in Val d’Orcia, nei pressi di Pienza e San Quirico d’Orcia. Era lì con la sua bici per promuovere la prima di tre tappe di “Obiettivo 3”, un progetto per l’ inclusione allo sport dei diversamente abili. Era in discesa, quando per cause ancora da accertare attorno alle 17, ha perduto il controllo della sua bici, ha invaso la carreggiata opposta e si é scontrato contro un autocarro che nulla ha potuto fare per scongiurare il sinistro. Il commissario tecnico Mario Valentini, racconta come Zanardi abbia eseguito una manovra inconsueta ed azzardata. Alex era ilare, come testimonia un suo amico, e non vedeva l’ora di raggiungere il traguardo di Montalcino. É stato trasportato in elisoccorso al nosocomio Maria Scotte di Siena ed é stato già sottoposto ad un intervento neuro-chirurgico e maxillofacciale. Versa in gravissime condizioni, anche se pare che nel corso del trasporto in ospedale fosse cosciente e parlasse. La prognosi é riservata. Al suo fianco la moglie Daniela e il figlio Niccolò. Tantissimi i messaggi di solidarietà. Forza Campione, insegnaci a volare per l’ennesima volta. Insegnaci a lottare. Insegnaci ad essere uomini. Perché tu lo sarai sempre, un grand’uomo.
Francesco Grossi