Qualche settimana or è, scrissi per la presente rubrica un encomio per il contribuito offerto dal personale medico e paramedico durante l’emergenza Covid-19, dappresso alle alcove dei pazienti pronti ad assisterli in ogni evenienza, contro ogni possibile malanno intercorso. Ebbene, benché siano stati da tutti i politici elogiati e le morti degli stessi cagionate dal virus, pare siano stati, nonostante l’ausilio e i sacrifici in quelle cupe settimane d’emergenza, dimenticati dai presidenti di regione. Non sono infatti previsti bonus, se non da fame per chi in quelle settimane ha dato la vita, spesso rimettendocela in quelle corsie d’ospedale. Non sono bastevoli infatti i titoloni di giornali e i ringraziamenti ordinari annessi sugli stessi, ma un gesto di veridico ringraziamento, a chi nulla chiede per quel suo missionario mestiere. A chi ci mette la faccia, a chi torna a casa trafelato dalla fatica. Non bastano le lodi ad coram populo, senza che vi sia concesso un gesto seppur flebile di solidarietà per riconoscenza del lavoro immane svolto. A chi non chiede mai nulla. Tanti sono gli sprechi nel nostro paese, perché non ricordarsi degli eroi? Dei veri eroi, di coloro i quali hanno la pietas, latinamente intesa, verso il prossimo. In Italia si é soliti spesso stoltamente, fare gli annunci da patacca per i titoloni, ma in pratica non fare nulla. Non sarebbe opportuno talvolta riconoscere con piccoli gesti chi per l’intero paese si sacrifica? Ce ne fossero persone cosi nel nostro paese. In un mondo nel quale l’egoismo spesso trionfa facendosi beffe dell’altruismo e dell’umanità. Non smetterò mai nella presente rubrica di ringraziare ed omaggiare questi eroi dei nostri tempi. Perché senza di loro vane sarebbero state le nostre speranze. E non c’é politica o chiusura che tenga. Dimostriamo di essere un Grande Paese anche coi piccoli gesti, e la politica si ricordasse ogni tanto dei veri e giusti benefattori
Francesco Grossi