Il Pensiero Del Giorno. Le vite in balia del mare: Le Odissee della speranza.

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Le vite in balia del mare: Le Odissee della speranza

Con la diminutio dei casi di Coronavirus, ricominciano i viaggi e le Odissee della speranza. Sono di queste ore le immagini provenienti da Ceuta, al confine della Spagna contermine col Marocco, di un bimbo salvato dalle grinfie del mare dalla Guardia Civile Spagnola. Cosi mentre nel Mediterraneo sono sbarcati negli ultimi giorni circa 36mila migranti di cui 11mila solo in Italia, la Spagna sta fronteggiando come suddetto presso i suoi confini una crisi umanitaria che ha visto sbarcare nelle ultime ore circa 8mila migranti. Ciò è avvenuto anche a causa di incomprensioni diplomatiche col Marocco. Da Rabat difatti, è stata giudicata, anche se in merito vi sono delle annesse smentite, poco congrua la scelta da parte delle autorità Spagnole di prendere in cura presso il proprio paese Brahim Ghali, fervente indipendentista del Sahara Occidentale. Ciò ha cagionato l’allentamento delle misure di vigilanza del Marocco al confine con la Spagna, favorendo de facto gli sbarchi. In Italia nel frattempo il ministro degli interni, Luciana Lamorgese, invoca per l’ennesima volta maggior condivisione e solidarietà europea per la redistribuzione dei migranti, dopo il fallimento dei negoziati di Malta nei mesi scorsi. L’Europa si dice vicina e sodale all’Italia, la quale attende ormai da tempo non parole ma fatti per porre rimedio alla questione migratoria. L’Europa sul tema è più che mai divisa, coi paesi di Visegrad poco inclini all’accoglienza. L’Italia ha bisogno di subitaneo sostegno, altrimenti la situazione diverrà presto insostenibile. Pur essendo doveroso salvare vite, appare essere ingiusta e sproporzionata la maniera con la quale i migranti vengono suddivisi, con alcuni paesi fra cui l’Italia maggiormente esposti agli sbarchi e “costretti” ad accogliere un numero maggiore di migranti. Occorrerebbe pertanto un piano condiviso con il quale tutti i paesi debbono farsi carico di una determinata e propria quota. Solo cosi potrà esservi più solidarietà e “giustizia” anche per chi arriva.

Francesco Grossi

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