“Siamo ormai alle comiche. La Calabria, che doveva essere tra le priorità nell’agenda nazionale, come proclamato nei vari interventi programmatici, viene spesso ripudiata dal Governo Renzi. Ciò è rappresentato plasticamente dalle azioni di governo e soprattutto dai tagli di risorse per l’autostrada Salerno-Reggio Calabria e la ‘106’, meglio nota come la strada della morte”.
Lo afferma il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò, che chiede: “Ma può, un Paese civile, avere un governo così palesemente insensibile alle esigenze del Mezzogiorno, al punto che invece dei fatti, dopo la lunga sequela di promesse e proclami, si materializzano sempre e soltanto delusioni e mortificazioni? Il premier – sottolinea Nicolò – ha la memoria corta visto che si rende conto dei disagi e delle criticità solo quando viene in Calabria. Annuncia e promette e poi puntualmente taglia risorse e servizi, disattendendo impegni che evaporano come neve al sole nonostante i suoi fan politici continuino ad applaudirlo. Sarà forse che questi annunci sulla realizzazione di opere e infrastrutture con scadenza posticipata al 2019 sono il sistema per incassare il consenso per il referendum sulla riforma costituzionale di ottobre?”. Aggiunge Nicolò: “Sarebbe il caso che il Presidente della Regione gli chiedesse conto di quanto contenuto nell’allegato infrastrutture del Def in cui le risorse impegnate per la Sa/Rc da 10,6 miliardi passano a 9,1 e per la ‘106’ da 20 a 4,2 miliardi. Lo sbandierato impegno per la Calabria più che di patto sa molto di ‘pacco’ vero e proprio che si riflette negativamente sulla Calabria e sui calabresi nonché sulle esigenze infrastrutturali della nostra regione. Così si seguita a tagliare impropriamente, aggravando ritardi e condizioni di svantaggio del Sud, frutto di storiche disattenzioni e colpevoli inerzie ch, nell’era renziana, si sono implementate notevolmente”. Spiega Nicolò: “A causa di queste indiscriminate decurtazioni di risorse, la Calabria continua ad essere sacrificata. Oliverio e la sua Giunta si ergano a veri difensori delle ragioni del nostro territorio. Proponiamo una seduta ad hoc su questi temi ritenendo che l’Assemblea legislativa debba occuparsi della scellerata strategia di Anas convinta, a torto, di dover privilegiare gli interventi di sistemazione e messa in sicurezza della rete stradale esistente rispetto alle nuove opere. Non è così che si modernizza il Paese. Questa nuova impostazione – conclude il capogruppo di Forza Italia – risponde non ad un approccio innovativo in materia di infrastrutture, ma, al contrario, acuisce antichi gap e strutturali condizioni di arretratezza”.