Il vitalizio. Uno scandalo tutto italiano. Se n’è parlato in diverse occasioni e, in un paese normale, il tema si sarebbe archiviato con l’abolizione totale di ogni tipo di vitalizio e con l’adeguamento dei “privilegi” dei politici a quello dei comuni cittadini di cui dovrebbero essere espressione. In Italia sembra non andare in questo modo. Nonostante l’indignazione popolare, infatti, sembra che i vitalizi spuntino come le piante infestanti e se ne torni a parlare periodicamente. In cosa consiste un vitalizio? In una somma di denaro di cui si gode per tutta la vita e trasmissibile ai propri cari. Lo scandalo maggiore pare quello legato alla maturazione di tale privilegio e cioè dopo solo una esperienza politica.
L’eurodeputata del M5s, Laura Ferrara, con un post su facebook ha denunciato: “Alla Regione Calabria si sta per scrivere l’ennesima vergognosa pagina della politica calabrese, cioè una proposta di legge regionale “Salva vitalizio”. Secondo l’eurodeputata la proposta è stata firmata da 20 consiglieri regionali ed ha per finalità la reintroduzione di un sistema pensionistico a seguito del vecchio sistema dei vitalizi che era stato abrogato. A volte ritorano direbbe qualcuno. Continua la Ferrara: “In una regione in cui i giovani aspettano ancora i soldi di Garanzia Giovani, la disoccupazione è tra le più alte in Europa, dove in molti vivono sotto la soglia di povertà, i servizi sono quasi assenti per i cittadini e la sanità cade a pezzi, i consiglieri regionali hanno presentato una proposta di legge bipartisan che istituisce la pensione per i consiglieri regionali con una liquidazione d’oro”.
Non c’è da stupirsi in tal senso. I più sospettosi sono concordi, ad esempio, nel sostenere che l’attuale legislatura nazionale resti in piedi solo per permettere ai parlamentari di godere del vitalizio che scatterebbe d’ufficio dopo 4 anni, 6 mesi e 1 giorno di legislatura.
E’ buon senso pensare che presto il vitalizio possa essere realmente cancellato senza risorgere sotto falso nome? Che noi ci si possa allineare con altri Paesi europei, come la Spagna con le sue città d’arte quali Barcellona con la sua Casa Battlò, e smettere di pensare che la politica sia un privilegio e non un servizio.