Riceviamo e pubblichiamo
– “Basta pasticci Istituzionali, la Triade Commissariale faccia il suo dovere e riconsegni Gioia Tauro al voto dopo aver restaurato definitivamente l’agibilità politica ed amministrativa”. Lo dichiara in una nota Roberto Irrera, esponente locale di CasaPound Italia e già candidato alla Camera dei Deputati per il movimento.
Prosegue – “la gestione commissariale dell’Ente, a dir poco ballerina, non ha fatto altro che acuire le criticità che rendono Gioia Tauro una città invivibile, nonostante il patrimonio storico, culturale e paesaggistico che la dovrebbe caratterizzare in positivo. Tre bilanci da approvare, l’ennesimo commissariamento che non ha sortito alcun effetto se non quello di aver paralizzato l’attività amministrativa e che alimenta il clima di sfiducia verso quelle Istituzioni che dovrebbero essere il riparo dei cittadini onesti, che sono la maggioranza a Gioia Tauro, ed invece pare si impegnino per rendere ancora più difficoltosa la ripresa della città”.
“Tra 6 mesi – continua Irrera – la città andrà alle urne per scegliere i propri rappresentanti, in quello che dovrebbe essere un vitale esercizio di democrazia e che a Gioia Tauro sembra esclusivamente una perdita di tempo. Il Ministro dell’Interno, eletto Senatore nel collegio di Reggio Calabria, attenzioni particolarmente la situazione, e cerchi di salvare il salvabile. La criminalità non si può sconfiggere alimentando il clima di insofferenza verso quelle Istituzioni che a Gioia Tauro hanno indossato i panni del Padre severo che pensa di educare il figlio a schiaffoni senza mai cercare di costruire un sincero rapporto di fiducia reciproca”.
“Noi proseguiremo con le nostre iniziative poggiandoci sui nostri principi cardine, remando dalla parte dello Stato e delle Istituzioni, e tenendoci a debita distanza da coloro i quali in questi anni hanno offeso la dignità dei numerosi cittadini onesti di Gioia Tauro, criminalizzandola a prescindere ed alimentando quel pregiudizio che è parte in causa del nostro progressivo declino, chi ha orecchie per intendere intenda!”.