Klaus Davi: “Ho tagliato il filo spinato della villa dei Crea per sollecitare lo Stato a darsi una mossa. Lo Stato non può lasciarli vivere in quella fortezza stile Himmler, che messaggio lancia al territorio?

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Klaus Davi, giornalista e candidato sindaco a San Luca, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. 

Davi si è arrampicato sulle mura che circondano la villa appartenente alla cosca Crea di Rizziconi e, munito di una tenaglia, ha spezzato una delle sei file di filo spinato che sormontano le mura del boss. “Il mio è stato un gesto simbolico. Ricordiamo l’omicidio Di Natale a Pesaro, fratello di un pentito di ‘ndrangheta. Si sospetta che l’ordine sia partito dalla Calabria. Potrebbe essere partito da ambienti vicini alla famiglia Crea. Intanto vuol dire che i pentiti non sono adeguatamente protetti e non voglio fare critiche ai servizi di protezione, che dipendono dallo Stato e hanno poche risorse per difendere tutti i pentiti che sono tanti, Salvini dovrebbe occuparsi di questa cosa. Salvini ha detto che l’episodio di Pesaro è un gesto di debolezza? Mi dispiace, stimo Salvini, ma qui ha sbagliato. La ‘ndrangheta e la mafia usano l’omicidio anche per comunicare, uccidere a Natale aveva un significato. I Crea vivono in una villa circondato da muri alti, filo spinato. E mi sono chiesto: come fa lo Stato a tollerare che l’antistato ribadisca il suo potere sul territorio con una villa di questo genere. Non mi pare che questi Crea siano tanto indeboliti. Io ci sono andato, vorrei che parlasse chi ci è andato. Lo Stato che gli lascia questa villa stile Himmler sul territorio, che messaggio lancia? Sono salito sul muro e ho tagliato il filo spinato per dare un messaggio e sollecitare lo Stato a darsi una mossa. Lo Stato parla sempre di quanto sono importanti i simboli e poi non fa nulla. Non dobbiamo lasciare solo i carabinieri e i poliziotti che ogni giorno lavorano contro la criminalità organizzata. Non possiamo consentire questi simboli del potere mafioso. Qui non funzionano la legislazione e la lentezza della burocrazia. Con tutto il rispetto per le persone singole che vivono in quella casa e che non è detto che abbiano dirette responsabilità penali, come è stato fatto con i Casamonica bisognerebbe farlo anche con quella famiglia”.

Sull’arresto di Cesare Battisti. “Rispetto Sansonetti e viva la libertà d’espressione però non concordo con lui. Battisti deve essere punito anche per l’insensibilità mostrata verso chi ha sofferto per i delitti da lui commessi. Sul terrorismo ha pagato un prezzo altissimo lo Stato italiano. Io ritengo che debba fare il carcere, anzi poco ne farà perché ha goduto della protezione del governo francese e italiano. Penso che la sintonia col nuovo governo brasiliano abbia pagato. Ovviamente ne guadagna Salvini e anche Bonafede, ma ne guadagna tutto il Paese. Certo, la destra ne ha fatto un momento di identificazione e quindi porta a casa”. 

Se diventasse sindaco di San Luca applicherebbe il dl sicurezza? “Assolutamente lo rispetterò. La società civile può commettere piccoli reati, ma l’istituzione no. Io da sindaco criticherò ma rispetterò la legge”. 

Sul cantante Sfera Ebbasta indagato a Pescara per istigazione all’uso della droga. “Sono contrario a queste cose. Con tutti i problemi che ci sono, la cocaina a Milano diffusa negli ambienti radical chic, si indaga Sfera Ebbasta. Allora indaghiamo Boudelaire, i poeti maledetti, lasciamo la libertà d’espressione. Comunque gli hanno fatto un grandissimo favore a Sfera Ebbasta, tutta pubblicità”.

 

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