L’Ufficio Scuola e il Consultorio Familiare presentano al “Severi” di Gioia Tauro i primi frutti della Rete Chiesa e Scuola su Giovani e Famiglia

23

Ieri 17 Febbraio presso l’aula magna dell’Istituto “Severi” di Gioia Tauro, la Rete su Giovani e Famiglia, voluta due anni fa con passione da S.E. mons. Francesco Milito, vescovo della Diocesi di Oppido Mam.Palmi e accolta con entusiasmo dai Dirigenti scolastici delle scuole della Piana, ha dato i suoi primi frutti con la presentazione di un dossier creato in collaborazione con il Consultorio Familiare diocesano e gli studenti delle singole scuole coinvolte.

            Ad introdurre i lavori è stato mons. Milito che ha offerto le linee guida per la lettura dell’incontro all’interno di un progetto di partenariato tra le scuole e la Diocesi a cura dell’Ufficio scuola guidato da don Emanuele Leuzzi e don Antonio Lamanna. «Avvicinare gli studenti nell’ascolto per dare a tutti indistintamente la possibilità di riuscire a scuola, di esprimere le proprie responsabilità. La Rete creata permetterà una continua presenza, a scuola, in famiglia e nel tempo libero, di coloro i quali desiderano il bene dei ragazzi».

            Alla presenza degli alunni e degli insegnanti degli istituti di Gioia Tauro, Rosarno, San Giorgio Morgeto e Rizziconi, il prof. Franco Greco, docente di religione e componente da vent’anni del Consultorio, ha poi presentato i dati raccolti attraverso lo strumento del sondaggio delineando il profilo dello studente medio della Piana. Cinque sono stati gli indicatori di confronto che, secondo lo studio, generano o meno il successo scolastico degli alunni: il vissuto familiare del ragazzo, identità corporea, emotività, la gestione del tempo, e l’adattamento scolastico.

            «Il fine di questa ricerca – spiega il prof. Giuseppe Gelardi, preside del Severi-Guerrisi – è quello di permettere alla scuola di non essere solo una macchina-insegna-nozioni, bensì un soggetto con cui i ragazzi possono rapportarsi e relazionare nel confronto, quasi come un genitore». E a fargli eco sono stati anche gli altri dirigenti seduti al tavolo dei relatori, i prof. La Valva, Eburnea, Vitale e Gramendola: «Preferiamo un voto alto in condotta ad uno alto in matematica. Se il ragazzo va bene in condotta vuol dire che la scuola ha saputo ascoltarlo». Al termine dell’interessante dibattito creatosi tra studenti, dirigenti e vescovo, il prof. Gelardi, su richiesta degli studenti, ha dato mandato agli alunni rappresentanti d’Istituto, Ippolito Mazzitelli e Sara Luccisano, di raccogliere fondi per contribuire al progetto diocesano “Un pozzo per la Costa D’Avorio”.

 

Articolo precedente Con-senso Democratico: la raccolta differenziata a Palmi, criticità e possibilità di miglioramento
Articolo successivoRosarno, i cittadini di Via Judicello denunciano: siamo sommersi dai rifiuti