Riceviamo e pubblichiamo
Oggetto: esposto sulle fotografie di Gerald Bruneau ai Bronzi di Riace del Museo Nazionale della Magna Grecia in versione kitsch
In data 02.08.2014 vengono diffuse dal noto sito di informazione www.dagospia.it alcune fotografie scattate, pare, nei primi giorni di febbraio c.a. all’interno del Museo Nazionale della Magna Grecia alle due statue dei famosissimi Bronzi di Riace conciati, però, in versione drag queen con velo da sposa, boa fucsia e perizoma leopardato. L’autore di questi scatti è il noto fotografo Gerald Bruneau, scatti che, come chiarisce successivamente la Sopraintendente dei Beni Archeologici della Calabria, dr.ssa Simonetta Bonomi, non furono autorizzati. Ci chiediamo, quindi, com’è stato possibile che qualcuno si sia intrufolato così facilmente nella sala che custodisce i Bronzi di Riace? Com’è possibile che i custodi presenti nella sala, come testimoniano le foto ed il video diffuso per la scabrosa occasione, non abbiano fatto nulla per impedire al fotografo ed alla sua troupe di procedere al servizio fotografico non autorizzato? Vogliamo ricordare che la sala in cui sono custodite le due statue dei guerrieri è stata dotata di un avanzato sistema di controllo e filtrazione dell’aria per assicurare le migliori condizioni di conservazione dei Bronzi, chi assicura che queste condizioni non siano state violate durante il servizio fotografico? Nel video diffuso e dove si vedono i preparativi del servizio fotografico si nota che le statue non sono state maneggiata da personale specializzato e qualificato del Museo, considerata la delicatezza delle statue chi assicura che queste non abbiano subito danno alcuno? Appare, quindi, evidente che questo servizio fotografico non autorizzato sia stata una violenza doppia e dissacratoria nei confronti delle statue dei guerrieri di Riace, la prima materiale e ci auguriamo non abbiano subito alcun danno. La seconda consiste in un enorme danno di immagine. Le foto scattate da Gerald Bruneau ai Bronzi di Riace, infatti, non hanno nulla a che vedere con l’arte e di fatto hanno già suscitato l’unanime indignazione della popolazione reggina e non solo. L’aver trasformato i due guerrieri, ritratti nella loro nudità eroica, in uno dei peggiori stereotipi dell’iconografia gay attraverso l’uso del linguaggio kitsch non è Arte, ma piuttosto un’operazione disgustosa e dissacratoria in cui si è intaccato il linguaggio immortale dell’Arte, della Storia e del Mito. Secondo il nostro giudizio, Gerald Bruneau ha solo voluto strumentalizzare l’Arte, patrimonio di tutti, e le radici di un popolo per fini politici di una ristretta minoranza.
Il Circolo reggino dell’Associazione “La Manif Pour Tous”, pertanto,
chiede
· che codesto Ministero si adoperi per chiarire pubblicamente tutti gli aspetti della vicenda esposta al fine di garantire la tutela d’immagine del Bronzi di Riace, del Museo Nazionale della Magna Grecia, della città di Reggio Calabria;
· che codesto Ministero di adoperi per accertare le responsabilità all’interno della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Calabria di chi ha potuto permettere tale scempio e di provvedere, senza indugio alcuno, alla rimozione dei rei convolti;
· che codesto Ministero si adoperi per valutare l’eventuale violazione dei Diritti d’Immagine delle due statue dei Bronzi di Riace, valorizzarla e chiederne risarcimento al fotografo Gerald Bruneau;
· che codesto Ministero si adoperi per valutare eventuali danni materiali alle due statue e danni di immagine subiti, valorizzarli e chiederne risarcimento al fotografo Gerald Bruneau nonché a tutti i responsabili accertati.
La Manif Pour Tous – Calabria