Cara dottoressa,
le prugne secche si possono mangiare? Se si quante al giorno?
Grazie.
Carissima/o,
le prugne secche non si possono mangiare…si DEVONO mangiare! Rientrano nel gruppo della frutta secca perché viene rimossa l’acqua presente e quindi c’è una maggiore concentrazione dei numerosi nutrienti rispetto al frutto fresco.
Le prugne secche devono essere consumate perché, oltre al più risaputo effetto lassativo, dovuto alla presenza della difenilisatina, che stimola i movimenti intestinali, di fibre alimentari, fruttosio, sorbitolo e zolfo, esercitano numerosi effetti benefici per l’organismo.
Sono un’importante fonte di antiossidanti che rallentano l’invecchiamento delle cellule e contrastano numerose malattie degenerative, proteggono la pelle e prevengono l’acne. Contengono una buona dose di acido propinoico che è utile per abbassare il colesterolo; sono ricche di potassio, calcio, magnesio, fosforo, ferro, zinco, rame, fluoro, boro, manganese e sodio e per questo motivo sono particolarmente indicate per le donne in gravidanza e per chi soffre di osteoporosi in quanto favoriscono la rimineralizzazione dei tessuti. L’abbondanza di vitamine inoltre contrasta la spossatezza e la stanchezza…insomma, un vero e proprio alimento rinvigorente! Inoltre, questo pool di vitamine e minerali stimola il nostro metabolismo, mantenendolo attivo e favorendo così anche la perdita di peso.
Chi soffre di anemia ha un motivo in più per consumare prugne secche: la vitamina C presente favorisce l’assorbimento di ferro ed inoltre rinforza il sistema immunitario e rende i capelli più resistenti ed idratati.
Le prugne hanno anche proprietà diuretiche e ci aiutano a disintossicarci e ad eliminare le tossine accumulate dopo un periodo in cui abbiamo condotto un’alimentazione non del tutto controllata.
Per ultimo, sono anche utili per combattere tosse e bronchite e per depurare il fegato.
Visti i tanti benefici, perché dovremmo preoccuparci di quante mangiarne? Perché le prugne secche sono un alimento discretamente calorico (100 g apportano circa 220 kcal) e per questo motivo la quantità da consumare dipende dal tipo di dieta che stiamo conducendo. Se ad esempio, siamo in dieta ipocalorica, possiamo distribuire i nostri 100 g in diversi pasti:
· 4 prugne a colazione per iniziare la giornata con una buona dose di sana energia;
· 2-3 come spuntino di metà mattinata o pomeridiano. Il vantaggio di consumare prugne secche come spuntino sta nel fatto che hanno un’alta percentuale di zuccheri che vengono velocemente metabolizzati ed assorbiti, spegnendo subito lo stimolo della fame. Per lo stesso motivo, sono particolarmente indicate anche per i bambini, come sostituti delle classiche e spesso grasse merendine;
· 2-3 come “dolcetto” pre-nanna. Esse hanno un indice glicemico basso (29) perché, pur essendo ricche di zuccheri, la fibra presente ne rallenta l’assorbimento. Non solo, sembrerebbe che le prugne favoriscano anche il sonno.
Le prugne secche sono da evitare se si soffre di colite o se si segue una dieta povera di fibre. Un eccessivo consumo, invece, provoca diarrea, meteorismo e flatulenza a causa delle fermentazioni intestinali.
Dott.ssa Lorena Muzzupappa
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