Gentilissima dottoressa,
mi chiedevo quale fosse il miglior olio per friggere. Ce n’è uno che fa meno male degli altri o che è comunque da preferire? La ringrazio in anticipo
Salvatore
Caro Salvatore,
è bene innanzitutto ricordare che non si deve mai eccedere con il consumo di frittura, specialmente quelle persone che soffrono di problemi cardiocircolatori o di sovrappeso.
Per stabilire quale sia il miglior olio per friggere dobbiamo considerare un parametro detto punto di fumo ovvero, la temperatura alla quale un olio riscaldato inizia a produrre fumo, formando anche acroleina, una sostanza altamente tossica per l’organismo. Il punto di fumo dipende dal grado di insaturazione degli acidi grassi nell’olio: maggiore è il contenuto di insaturazioni, più basso sarà il punto di fumo, più l’olio sarà idoneo alla frittura. Tra tutti, l’olio che ha il maggior grado di insaturazione è l’olio di soia, seguito da quello di girasole, mais, arachide e per finire oliva. Per questo, per friggere è sempre meglio preferire gli oli di semi rispetto a quello di oliva.
Infine, quando friggiamo è importante ricordare che sarebbe meglio friggere a temperature inferiori ai 180° C, cambiare spesso l’olio, salare l’alimento dopo la frittura e rimuovere con della carta assorbente l’eccesso di olio presente sul cibo.
Dott.ssa Lorena Muzzupappa
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