Carissima dottoressa,
leggo molto spesso che la frutta deve essere mangiata lontano dai pasti. Perché? Io sono abituato a mangiarla dopo pranzo e dopo cena perché mi da la sensazione di aver concluso il pasto, forse per il sapore dolce. È sbagliato? Grazie mille
Giovanni
Ciao Giovanni,
articoli fuorvianti ci fanno credere che mangiare la frutta a fine pasto sia dannoso per l’organismo. Facciamo chiarezza.
La frutta dopo il pasto viene accusata di causare blocchi della digestione e fermentazione intestinali, picchi glicemici e addirittura aumenti di peso. Niente di tutto ciò è vero, ma vediamo nel dettaglio.
Molte persone affermano di accusare gonfiore addominale dopo aver mangiato la frutta perché questa fermenterebbe nello stomaco causando formazione di aria. Tutto questo determinerebbe così il blocco della digestione. Al contrario, l’acidità della frutta stimola il processo digestivo, la vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro e l’acqua e le fibre presenti favoriscono il transito intestinale. Non solo, la frutta protegge anche i nutrienti dalle possibili ossidazioni che si possono innescare nel tratto digerente. Ad esempio, le mele, oltre a facilitare la digestione, grazie alla loro consistenza granulosa, aiutano a tenere pulita la bocca da residui di cibo e grasso.
La frutta viene anche accusata di “fare ingrassare” perché contiene troppi zuccheri. Ma ci sono frutti e frutti: quelli più ricchi di zuccheri (uva, fichi, banane ecc.) andrebbero consumati a colazione o come spuntino pomeridiano. Dobbiamo sempre tenere a mente però, che non è colpa del contenuto degli zuccheri della frutta, ma bensì di quello che si è mangiato prima.
Molto spesso i nutrizionisti sconsigliano l’assunzione di frutta dopo i pasti solo per far rientrare l’apporto di calorie di una dieta ipocalorica. Tuttavia la frutta, grazie all’acqua e alla fibra che contiene, ci fa raggiungere l’ottimale livello di sazietà e il suo sapore acidulo dà all’organismo il segnale che il pasto è concluso.
La porzione di frutta potrebbe anche essere suddivisa tra prima e del pasto e dopo il pasto: in questo modo lo stomaco inizia a riempirsi e così mangeremo di meno, ancor di più se consumiamo la frutta con la buccia.
La frutta deve essere anche selezionata in base al tipo di pasto che abbiamo consumato: se ad esempio abbiamo mangiato una porzione di carne, consumare ananas fresco ci aiuta a digerire le proteine grazie alla presenza di enzimi proteolitici, mentre un’arancia o un kiwi ci permettono di assimilarne facilmente il ferro.
Per concludere, da sempre nella nostra dieta mediterranea (che tutto il mondo ci invidia) si è consumata frutta dopo il pasto. Quindi perché sconvolgere questa abitudine? La frutta è importantissima perché ci fornisce fibre, vitamine, sali minerali, antiossidanti e tantissime altri composti utili al nostro organismo.
Dott.ssa Lorena Muzzupappa
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