“Si rimane increduli nell’assistere alla miopia della Regione Calabria, che pur potendo, non produce il programma d’inserimento delle Linee Taurensi di Ferrovie della Calabria , nel progetto del Recovery Plan.
Le Linee Taurensi sono l’unico sistema di trasporto ferroviario di tipo metropolitana leggera di superficie, che la provincia di Reggio Calabria detiene ancora, pur essendo stato sospeso l’esercizio nel giugno del 2011.
Una ferrovia ricca di storia che già dai primi del 900′ era l’unico mezzo che garantiva il collegamento delle aree interne con la rete ferroviaria nazionale di Gioia Tauro. Un sistema che collegava tutti i paesi della piana di Gioia Tauro e non solo: da Sinopoli a Palmi (linea sospesa nel 1994) e la Palmi /Gioia Tauro/Cinquefrondi (sospesa nel 2011).
Oggi esiste concretamente la possibilità di rivalorizzare un territorio che si è visto privare di questa importante infrastruttura, per mancanza dei fondi necessari al suo ammodernamento strutturale e tecnologico. Esiste la possibilità di far uscire dall’isolamento l’entroterra della piana di Gioia Tauro, di collegare tra di loro importanti paesi della fascia pre-aspromontana (Cittanova, San Giorgio Morgeto, Polistena, Cinquefrondi) e riconnetterli con Palmi/Taurianova (con le frazioni di Amato e San Martino)/Gioia Tauro e la sua l’area portuale e industriale.
Tutto questo territorio, di oltre 150.000 abitanti, è escluso dai servizi di mobilità, fatto salvo il servizio di trasporto dedicato agli studenti.
Questa è un’occasione da non perdere, non possiamo stare a guardare: la Regione Calabria deve intervenire, come ha fatto con la Linea Cosenza/Catanzaro con un progetto adeguato che attinga alle risorse del Recovery Plan.
Giuste le risorse per le Linee Cosenza/Catanzaro (oltre 300 milioni di euro che vanno ad aggiungersi ai 130 milioni già finanziati dal Cipe e ad altri in corso di erogazione) ma chiediamo equità di risorse per il territorio della Piana di Gioia Tauro, risorse da destinare alla modernizzazione e alla riapertura delle Linee Taurensi.”
Sindaco Cinquefrondi