La Piana verso l’Astronave. I candidati del comprensorio si giocano la partita delle regionali

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Se non ora quando? La Piana cerca il pass per il consiglio regionale, e alcuni big sono scesi nella contesa per conquistarselo. In un’elezione tardo autunnale, quella del prossimo 23 novembre, a riscaldare il clima ci hanno pensato le liste, sospese tra un malriuscito nuovismo e una kermesse di trasformismo al limite della commedia dell’arte.

Mario Oliverio, che vuole stravincere, ha aperto le porte del centrosinistra a moltissimi transfughi, e sulla Piana la febbre da candidato ha contagiato tantissimi. Il favorito è sicuramente Francesco D’Agostino, un autentico campione di preferenze, schierato con la lista “Oliverio Presidente” proverà ad arrivare a palazzo Campanella sospinto dal consenso che lo ha promosso in pompa magna al consiglio provinciale e al comune cittanovese. Nella sua stessa lista spicca anche Domenico Mallamaci, amministratore della Iam, che punta a raccogliere consensi anche nella Piana. L’autentica lista delle sorprese è “Calabria in rete”, cartello che ospita due esponenti in arrivo dal centrodestra. Elio Belcastro, ex deputato di Rizziconi che salvò il governo Berlusconi e ne fu anche sottosegretario, e Rocco Sciarrone, attuale consigliere provinciale gioiese del centrodestra di Peppe Raffa. E non è tutto, Bruno Barillaro, ex sindaco di Oppido, ha lasciato l’Udc e si è rifugiato sotto le insegne del Cdu, adesso a sinistra. Tra i big, inoltre, figura Giuseppe Longo, consigliere provinciale di Cinquefrondi che esordisce sotto il simbolo di Sel.

Il centrodestra s’è scisso, ed ha dato origine alla coalizione mignon dell’aspirante governatrice Wanda Ferro, stimatissima ex presidente della provinciale di Catanzaro di Forza Italia, che nel suo carnet elettorale ha messo due esponenti della Piana che intendono giocarsi le chance fino in fondo. In Forza Italia si misurerà l’assessore provinciale e sindaco di Oppido Domenico Giannetta, mentre nella Casa della libertà gioca lo scopellitiano di ferro, il gioiese Giuseppe Pedà, presidente di Ferrovie della Calabria.

L’altro ramo del centrodestra, che sostiene alla carica di governatore il senatore Nico D’Ascola, schiera appena due liste: Udc e Ncd. Proprio nella lista degli alfaniani c’è una lotta serratissima per conquistare un seggio. A contenderselo l’eufemiese Luigi Fedele, assessore regionale uscente, e Giovanni Arruzzolo, rosarnese, assessore provinciale in carica.

Outsider della contesa il Movimento 5 stelle, di Cono Cantelmi, che schiera nella lista del collegio reggino il polistenese Fabio Auddino, e l’ultra sinistra del candidato governatore Domenico Gattuso che si avvarrà della presenza dell’ex sindaco di Sinopoli Domenico Luppino.

Volti nuovi, pochi, riciclati, tanti, alla carica per conquistare l’ultimo angolo di paradiso disponibile: il consiglio regionale. In questo serpentone multicolore e trasversale ci sono poche donne, un fenomeno che ha una duplice causa: il maschilismo che ancora impedisce una piena parità di genere, ma anche l’indubbio timore di moltissime donne di misurarsi con il consenso reale e le preferenze.

In definitiva, comunque, la possibilità di portare un esponente della Piana all’interno dell’Astronave pare essere più concreta che mai.

Domenico Mammola

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