La Replica di Molinaro Coldiretti Calabria a Zerbi Presidente di consorzio Rosarno

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Molinaro: E’ vero non sono solo promozioni ma anche prebende elargite a fine mandato

“La risposta del Presidente del Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino Filippo Zerbi, è scomposta, condita da insulti ed epiteti che con fermezza rispediamo al mittente. Quando non ci sono argomentazioni valide per giustificare l’operato di solito la si butta in “caciara” si mischiano varie cose che nulla hanno a che vedere con il “merito” della vicenda e cioè le promozioni deliberate il 2 agosto u.s. al Consorzio di Rosarno e sulle quali Zerbi sembra cadere dalle nuvole. Così inizia la replica di  Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria al Presidente Zerbi.  “Per quanto ci riguarda – prosegue – noi rimaniamo nel merito degli atti assunti in spregio, vogliamo ribadirlo, al voto contrario del rappresentante della Regione Calabria che, nell’esercizio delle funzioni è sinonimo di controllo e garanzia, all’interno della Deputazione Amministrativa. Certo che non si tratta solo di promozioni – rincara Molinaro – queste di solito avvengono per merito, sulla base di strumenti organizzativi (POV) e del CCNL che ne stabiliscono l’iter e impongono il merito comparativo. Nella risposta di Zerbi è bene notare che non si fa alcun riferimento al POV (evidentemente è un nervo scoperto) e né alla copertura finanziaria. Quelle assegnate sono prebende elargite frutto di una ragnatela costruita ad arte, di cui probabilmente il fine tessitore (si fa per dire!!) non è nemmeno il barone Zerbi. Ci vuole una bella faccia tosta nell’affermare che tutto scaturisce (unico appiglio) da una delibera (n.18 del 27 Novembre 2012) dell’allora commissario dei Raggruppati di Reggio Calabria avv. Valensise. Non è così e non può essere così per svariate ragioni. Il Presidente Zerbi si è insediato a gennaio 2012 e non come lui afferma a dicembre 2012 subentrando (!!!) a Valensise. La Delibera Commissariale poi, era una proposta, un solo generico riconoscimento senza nessuna certificazione probante di aver svolto le mansioni superiori e poi tra l’altro, adottata dopo che la Regione Calabria con Decreto n. 201 del 16/12/2011 aveva costituito il nuovo Consorzio e trasferito anche i dipendenti con le qualifiche originarie e a farne fede ci sono i fascicoli del personale. Ancor più, nelle delibere di riconoscimento delle mansioni superiori, proprio a conferma di tutto ciò testualmente si può leggere; “ …….valutata esclusivamente (riferita alla Deliberazione n. 18/2012) quale spunto per un riscontro ed una valutazione dei singoli dipendenti alla luce delle mansioni e degli incarichi in concreto ed effettivamente svolti per come di seguito riscontrati“. E’ avvenuto invece, come dettagliatamente riportato nelle delibere di assegnazioni di mansioni superiori del 2 agosto u.s., che nel corso degli anni, si sono susseguite una serie di delibere presidenziali, adottate da Zerbi in via d’urgenza (perché?) con il parere di legittimità del Direttore. Dell’intervento e concertazione con i sindacati dei lavoratori non troviamo, nonostante affermazione contraria di Zerbi, alcuna traccia nelle deliberazioni. Si è cercato insomma di creare le precondizioni. Insomma una ambiguità e un inverno deliberativo che denota una conduzione amministrativa che è via via è diventata sempre più autoreferenziale dove il Presidente e il Direttore se la cantavano e suonavano. Tanto è che il pomeriggio dell’11 marzo u.s., alla presenza di altre otto persone, sono state chiesti chiarimenti  a Zerbi su una serie di anomalie tra le quali: un continuo ricorso, protrattosi per oltre otto mesi a delibere presidenziali assunte in via d’urgenza che di fatto aveva svuotato gli organi consortili, mancata approvazione del bilancio di previsione 2016 e non predisposizione del POV (Piano di Organizzazione Variabile), secondo lo schema predisposto dall’ URBI Calabria, approvato all’unanimità dall’Assemblea  e inviato come ultimo sollecito ai Consorzi con nota prot. n.7864 del 31 maggio 2013. A Zerbi, dopo le sue improbabili e tentacolari spiegazioni e giustificazioni, quasi fosse un marziano, gli è stato formalmente contestato di aver tradito la fiducia di Coldiretti in rifermento al programma elettorale da lui stesso sottoscritto e pertanto non poteva continuare a farne parte quindi espulso. E’ davvero surreale affermare che è stato lui ad andarsene!  Anzi – continua Molinaro – avrebbe fatto bene a dimettersi da Presidente del Consorzio e non solo dall’URBI Calabria visto che era stato eletto consigliere nella lista Coldiretti e nominato presidente dai Consiglieri espressione della Coldiretti. Per quanto riguarda poi gratuite affermazioni riferite a delibere assunte all’URBI Calabria, dica chiaramente a quali si riferisce. E’ bene ricordare comunque che  Zerbi dal 9 gennaio 2012 ha partecipato a tutte le 16 assemblee URBI e ha votato, sempre a favore, delle 88 delibere adottate ed ancora dal 22 giugno 2015 in qualità di vice-presidente ha partecipato a 6 riunioni del Comitato Direttivo e ha votato sempre a favore delle 37 delibere assunte (Fonte Ufficiale URBI). Sull’affissione dei manifesti elettorali presso i comuni, nel ribadire i ritardi che denotano inefficienze, invitiamo Zerbi a guardarsi le date delle e-mail inviate ai Comuni.  Pertanto, in conclusione – afferma Molinaro – anche in ragione di inopportunità del provvedimento, assunto in fase di procedure per elezioni consortili che fa emergere in modo inconfutabile una mancanza di etica nell’amministrazione della cosa pubblica, di non rispetto degli agricoltori che pagano i tributi e che espongono  il Consorzio ad un contenzioso reiteriamo la richiesta, di mettere in atto ogni utile iniziativa per la revoca delle deliberazioni assunte il 2 agosto u.s. Non si può pensare di costruirsi  una presunta verginità  con bugie e omissioni.

 

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