La rete dei 65 movimenti, Incontra Ministro d’Istruzione Fedeli

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La rete dei 65 movimenti, che consta oggi di 103 movimenti, tra cui associazioni per la disabilità e per la Scuola, Gruppi, comitati, genitori, studenti ecc, giorno 2 marzo 2017 ha incontrato la Ministra dell’Istruzione Fedeli presso il suo dicastero in Viale Trastevere. 

La rete dei 65 movimenti, ribadisce in questo documento i motivi che determinano una richiesta di ritiro delle leggi delega. Nonostante la rete, in fase costituente nel mese di ottobre, avesse già richiesto di prendere visione della bozza della legge delega sull’inclusione, il Miur non ha mai dato alcuna risposta.

Il dialogo non è mai esistito e le leggi delega sono il frutto di un lavoro svolto esclusivamente da parte di uno staff tecnico, la cui componente politica non si è mai voluta confrontare con il mondo associativo rappresentativo delle persone con disabilità e delle loro famiglie, né con il mondo associativo rappresentativo dei lavoratori del comparto scuola.

Dopo il tavolo tecnico nazionale tenutosi a Palermo nelle giornate del 28 e 29 gennaio, la Rete (103 tra associazioni e comitati, gruppi docenti e genitori) ha deciso di non prendere parte nel mese di Febbraio alle “audizioni farsa” in Commissione. Le azioni di protesta che si sono tenute a Roma il 23 e il 24 febbraio hanno evidenziato l’esistenza di una posizione diversa da quella espressa da FISH e FAND e determinato l’esigenza di un incontro su invito del Ministro. 

L’incontro tra una delegazione della Retedei65movimenti con il Ministro On. Valeria Fedeli e una delegazione di dirigenti si è tenuto il 02 Marzo 2017. A conclusione dell’incontro è stato consegnato il documento unitario contenente le motivazioni dell’inemendabilità degli articoli e quindi la richiesta di ritiro del DDL n. 378 e con essa delle altre sette deleghe. 

Riteniamo che la forza della rete dei 65 movimenti tragga proprio origine dall’opposizione diffusa su tutto il territorio nazionale ed in ogni sua componente ad una legge delega che risulta non solo in molte parti oscura, che persino la relazione illustrativa non riesce a chiarire, ma soprattutto risulta non essere organica con tutte le altre disposizioni in materia. La legge 104/92 rappresenta per la rete un punto di riferimento e un baluardo in difesa dei diritti delle persone con disabilità.

In questi 25 anni la sua NON applicazione da parte dello Stato ha determinato un ricorso delle famiglie al giudizio in Tribunale, che nel condannare il MIUR ha determinato una spesa per indennizzi pari a più di 300 milioni di euro in soli dieci anni. Ecco quindi che comprendiamo bene le reali ragioni di un suo depotenziamento.

Dalle parole della ministra è parsa evidente una preoccupazione a non voler rendere vano lo sforzo di migliorare la legge 104 del ‘92, non è apparso altrettanto evidente come la 378 potrebbe determinare tale supposto miglioramento. 

I dirigenti del Miur, incalzati dalle richieste di chiarimento si sono affrettati a chiarire come alcune criticità evidenziate dalla delegazione della rete, fossero in realtà degli errori marchiani:

permane dunque il limite di 20 alunni per classe in presenza di alunni disabili; fortunatamente reintrodotta la possibilità agli alunni con disabilità di conseguire il diploma di licenza media sostenendo prove differenziate e cancellato il concetto di equipollenza; viene garantito l’inserimento della componente famiglia in seno al comitato di valutazione, sebbene non sia chiaro a quale livello e con quale ruolo; il personale ATA verrebbe chiamato ad esplicare un servizio di assistenza di base agli alunni con disabilità e non in sostituzione degli assistenti igienico personali, senza però che sia stato chiarito cosa si intenda per “assistenza di base”; infine il Miur ha ben compreso che i posti in deroga sul sostegno contribuiscono all’allontanamento dell’obiettivo della continuità didattica, scaricando la responsabilita al MEF non disponibile a mettere a bilancio la trasformazione di tali posti in organico di diritto. Su questo ultimo punto però potrebbero esserci delle aperture.

Siamo davanti ad un governo che ha dimostrato una totale inadeguatezza nel gestire una materia delicatissima come quella dei minori disabili, assumendosi una grave responsabilità politica. Per questo motivo la delegazione della rete si è resa disponibile a lavorare ad un nuovo testo a condizione che la 378 venga ritirata. Tale testo deve comunque incardinarsi alla 104 del ’92. 

Tra i partiti in Parlamento, i sindacati e le associazioni rappresentative delle persone con disabilità e delle loro famiglie, dei docenti specializzati e degli assistenti specialistici è ormai evidente una prevalenza di posizioni di contrasto alle leggi delega. Persino alcune importanti istituzioni come il garante per la disabilità della Regione Sicilia, la Consulta comunale di Verona, Le consulte disabilità in seno a tutti i Municipi di Roma, il Garante per l’Infanzia della Regione Calabria, il Garante per l’infanzia della regione Puglia, hanno pubblicamente preso posizione contro la legge delega.

Abbiamo appena ricevuto l’importante adesione n. 103 del Comitato regionale Sicilia Coordinamento Democrazia e Costituzione – ex comitato per il No.

Sembra quindi ormai evidente l’isolamento delle forze parlamentari di governo determinate a licenziare le leggi delega. Per questa ragione, chiediamo che le forze politiche e sindacali che non si sono ancora pronunciate o che dissentono da una riforma peggiorativa, aderiscano alla rete dei 65 movimenti facendoci pervenire una loro posizione netta. Intanto la Retedei65movimenti aderisce allo sciopero del 17 marzo e continua la mobilitazione attraverso nuove iniziative di sensibilizzazione e di lott

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