Lavoro nero, lavoro povero e lavoro insicuro in agricoltura: una piaga economica e sociale che impegna quotidianamente l’Ispettorato d’Area metropolitana di Reggio Calabria

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Lavoro nero, lavoro povero e lavoro insicuro in agricoltura: una piaga economica e sociale che impegna quotidianamente l’Ispettorato d’Area metropolitana di Reggio Calabria.

Nell’ambito della campagna di vigilanza “Alt caporalato DUE” l’Ispettorato d’Area metropolitana di Reggio Calabria ha realizzato un rilevante intervento nella Piana di Gioia Tauro, mediante accessi nei terreni agricoli, realizzati in forma congiunta tra Ispettori del lavoro e Ispettori tecnici, coadiuvati dai mediatori culturali OIM, nel periodo dal 25 al 28 novembre.

In una particolare azione di vigilanza sono stati trovati undici lavoratori stranieri “in nero” di cui uno privo di permesso di soggiorno. Oltre al provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale sono state irrogate sanzioni pecuniarie per circa 30.000 euro, connesse a violazioni in materia di rapporti di lavoro.

Ulteriori violazioni sono state accertate in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Per queste, oltre alle comunicazioni alla Procura della Repubblica delle notizie di reato inerenti alle omissioni in materia di sottoposizione dei lavoratori alla sorveglianza
sanitaria, alla erogazione della formazione e alla consegna dei dispositivi di protezione individuale, sono conseguiti verbali di prescrizione al pagamento di circa 11.000 euro e connessa regolarizzazione delle suddette omissioni.

Sempre nella Piana di Gioia Tauro, nel corso dell’operazione in argomento, in diverse aziende agricole sono state accertate altre violazioni riferite a cinque lavoratori “in nero”, tutti stranieri.

Anche in questi casi sono stati adottati i provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali coinvolte, le contestazioni di illecito amministrativo per il lavoro sommerso e irregolare e le prescrizioni penali per i reati riscontrati in materia di tutela della salute e della
sicurezza del lavoro, per un ammontare totale di 17.000 euro.

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