Legione Federiciana interviene sul film H24 Poliziotti allo Specchio

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Toccherebbe al mondo istituzionale , durante le sue grandi oratorie e nei suoi dossier narrare realisticamente la vita delle Forze dell’Ordine, anziché deteriorarla con atti di Governo che superano la fantasia.

Ci ha pensato, invece, il mondo cinematografico, con la differenza che di fantastico, questa volta, non c’è nulla, ma solo un rispecchiamento della vita vissuta da Poliziotti, Finanzieri e Carabinieri.

 In H24- Poliziotti allo specchio, di Raffaele Manco  è tutto rigorosamente vero.

E’ quanto dichiara in una nota l’Avv. Filomena Falsetta, Responsabile Nazionale della Legione “Templarii Culturae Federiciana Pacis et Disciplina”, della Confraternita Cristiana dei Templari Federiciani.

Un condensato di autenticità (la cui anteprima nazionale si terrà il 27 Dicembre, ore 21, al Teatro Paisiello di Lecce, nell’ambito del FilmFest 2014), che si manifesta in tutta la sua drammaticità, quella drammaticità che si dispiega tra pericoli quotidiani,  processi fondati su illegittime accuse, disperazione e sconforto tali da condurre al suicidio.  

Una pellicola che si affida al corpo, alla mente, al cuore e alla parola di quegli stessi Uomini custodi della sicurezza, come il luogotenente in congedo dei Carabinieri Giovanni Giannattasio (ex Comandante della stazione di Nettuno), uno dei protagonisti del trailer, che hanno contribuito, con le loro gesta, a fare la Storia dello Stato.   

Quella Storia che oggi, purtroppo,  passa attraverso l’occhio indifferente e l’animo ingrato della politica.

Ritengo – continua -, sia giunto il momento di distinguere lo Stato in sè dalla politica, nel senso che lo Stato è un valore, mentre la politica è una delle sue cellule, che da sana può trasformarsi in cancerosa.

Questo significa che le Forze dell’Ordine servono lo Stato, ossia quel valore di per sé intatto e immutabile, e mai la politica, soggetta, invece, ad alterazioni e a mutamenti.

Servitori dello Stato – incalza -, non della politica.

Pertanto, in virtù della nostra opera di sostegno al Comparto Sicurezza e Difesa – conclude -, non possiamo non esprimere sentimenti di alto apprezzamento verso una produzione  che, se da un lato rafforza in noi quella consapevolezza che il nostro Stato, oggi, è affetto da un cancro, dall’altro lato ci fa assistere a Forze dell’Ordine che non demordono nel curarlo con quella dedizione e quell’amore innati nel loro mandato di difesa pubblica.

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