Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta dell’Avv. Giacomo Saccomano, presidente del comitato spontaneo di cittadini per la tutela dell’ambiente e della costa tirrenica, al Procuratore Capo di Vibo Valentia dottor Bruno Giordano ed al Procuratore Capo di Palmi dottor Ottavio Sferlazza.
Autorità,
sono oltre 10 anni che il Comitato porta avanti la battaglia dell’inquinamento marino della costa tirrenica Nicotera-San Ferdinando, subendo anche attentati e tentativi di legittimazione, ma la storia in tutti questi anni non è, assolutamente, cambiata. Da una parte pezzi delle Istituzioni che cercano di imbonire i cittadini con analisi Arpacal non corrette e che cercano di far passare la esistenza di “mucillagine” e dall’altra cittadini e comitati che esasperati cercano di far comprendere che ciò non è possibile.
La prova della parzialità delle risultanze Arpacal (giustificabile dalla natura delle analisi e dalla mancata comprensione di quelle principali) emerge dalle condizioni oggettive dei fatti: allorquando si alza il tono della protesta e si fa sentire la pressione dei cittadini e delle Istituzioni, la “mucillagine” scompare ed il mare ritorna limpido come nel passato. E’ la storia di tutti gli anni e che nessuno vuole prendere in seria considerazione, continuando, invece, a crearsi un paravento non credibile e fuorviante.
Quest’anno, grazie all’azione dei cittadini, dei comitati, delle amministrazioni comunali di Nicotera e San Ferdinando (finalmente), delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, il fenomeno si è fortemente ridotto e nelle ultime settimane, a parte qualche eccezioni, il mare ha ritrovato la trasparenza e la limpidezza di un passato recente. E ci chiediamo allora: dove è finita la “mucillagine” indicata a sproposito dall’Arpacal?
Ma, un altro elemento vogliamo fornire alla Magistratura: il fiume Mesima, al quale si attribuiscono le maggiori cause dell’inquinamento, quest’anno ha pochissima acqua e, comunque, a circa un chilometro dalla foce sembra pulito. Quindi, potrebbe esserci anche un fattore inquinante posto in questo ultimo tratto. Sempre grazie ai cittadini ed ai comitati è stato scoperto che le fogne del rione San Leonardo della città di Rosarno sfociavano nel Metramello e poi nel Mesima. Ed, ancora, che nel canale Vena si riversano altri reflui fognanti allorquando il livello della parallela rete superano un certo livello. Si tratta di due elementi certamente minimi rispetto al fattore inquinamento, ma che, però, fanno intravedere come vi siano delle evidenti omissione di controllo da parte delle amministrazioni locali che, pur se avvisate, hanno fatto finta di non vedere. Stessa cosa, per gli scarichi esistenti nella zona e che ancora non si è riusciti ad individuare completamente.
Nelle precedenti segnalazioni, lo scrivente ha anche indicato una serie di possibili fonti inquinanti che potrebbero concorrere a creare quella macchia marrone che ha allontanato dalle spiagge centinaia di cittadini. La loro individuazione corretta, però, appare impossibile se non viene eseguito un adeguato accertamento tecnico specifico.
L’attenzione e le azioni poste in essere dalle Procure destinatarie della presente hanno portato ad un evidente giovamento ed alla scomparsa della macchia marrone che ha, nel tempo, terrorizzato cittadini e turisti. Quindi, un evidente ringraziamento a tutti coloro che hanno consentito ciò ed, in particolare, ai Procuratori della Repubblica di Palmi, dottor Ottavio Sferlazza, e di Vibo Valentia, dottor Bruno Giordano. Ma, il problema esiste, è rimasto e non si risolve, certamente, con una pausa estiva e per la presenza di verifiche giudiziarie pressanti. Questi sono elementi essenziali per limitare il fenomeno, ma non sufficienti per scoprire cause e responsabilità.
Con la presente, quindi, il Comitato ribadisce la necessità che, assieme alle azioni finora intraprese ed alla consapevolezza dei cittadini che devono tutelare il bene comune, venga ammessa una perizia tecnica che verifichi le cause dell’inquinamento, la natura di questo e quant’altro possibile per individuare le ragioni e poi assumere quelle specifiche azioni per bloccare il fenomeno e consentire, tra l’altro, di poter anche sollecitare un’azione politica specifica, che finora è stata assolutamente assente e per la quale dovrebbero le Autorità destinataria interrogarsi, specialmente avendo riguardo a tanti milioni spesi senza ottenere alcun risultato.
La serietà e la professionalità delle persone che in questo momento dirigono le indicate Procure e l’azione vibrante intrapresa, comprendendo anche il disagio dei cittadini ed i danni causati al territorio, e la consapevolezza della odierne amministrazioni interessate dal fenomeno e, comunque, della necessità di affrontarlo piuttosto che nasconderlo, fa ben sperare. Ma, in ogni caso, non consentono, viste le vicende passate, di abbassare la guardia.
I cittadini, i comitati, le amministrazioni, e tutti coloro che hanno a cuore il bene comune confidano nell’azione della Magistratura e nello svolgimento di tutte quelle iniziative ed azioni che possano individuare sia la natura che le cause dell’inquinamento al fine di apportare quei correttivi adeguati. Si chiede, quindi, che nelle prossime settimane, come è successo nel passato, non si dimentichi del problema per riprenderlo l’anno prossimo alle prime manifestazioni di protesta. Si confida, quindi, nella seria e corretta prosecuzione della azione intrapresa e nella ammissione di una adeguata perizia tecnica che possa, finalmente, chiarire dubbi e punti oscuri.
Si ringrazia, comunque, per tutto quello che è stato fatto e per quello che, certamente, sarà eseguito. Se oggi il mare è tornato limpido da diverse settimane il merito è dei cittadini, dei comitati, delle amministrazioni locali, ma, principalmente, per aver le Forze dell’Ordine e le Procure preso quelle iniziative che nel passato non erano state mai assunte.
Il Comitato, comunque, sarà sempre presente e controllerà che il problema non venga dimenticato per l’amore verso l’ambiente ed il territorio.