“Su tutti i social network circolano da qualche giorno foto di cani che sarebbero tenuti nel canile di Mortara in condizioni pietose e denutriti.
Abbiamo seguito tutta la vicenda relativa alla sostituzione della gestione del canile, dai volontari di Dacci Una Zampa all’associazione Aratea, che ha vinto il bando comunale.
Dacci Una Zampa all’interno della struttura ha ancora i suoi cani – chippati a nome dei diversi precedenti volontari che sono quindi legalmente i proprietari – ospitati a Mortara e per i quali viene pagata una diaria giornaliera di 68 centesimi.
Da quanto letto sui social e sui giornali sembra che la nuova gestione Aratea presenti alcune anomalie come sottolineato dall’associazione Animalisti Italiani, la cui delegazione i primi di maggio, scortata dalla polizia municipale, ha potuto visitare la struttura dopo due ore di attesa.
Rileviamo orari di visita non congrui per un canile sanitario comunale. La stessa associazione pubblica gli orari di entrata sulla propria pagina face book: martedì e giovedì dalle 15:00 alle 18:00 e sabato e domenica dalle 12:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 18:00.
Fino ai primi di maggio non tutti sono riusciti a entrare e visitare il canile, in particolar modo, leggiamo, che alcuni volontari di Dacci Una Zampa hanno subito spintoni e lievi violenze fisiche e sono rimasti chiusi fuori per giorni davanti ai cancelli chiusi.
Non si hanno notizie certe sulla salute dei cani, si susseguono comunicati stampa da parte di Aratea (che gestisce il canile municipale ‘La casa di Laika’ sito in Mortara) i quali cercano di tranquillizzare i cittadini e invitano la cittadinanza a visitare la struttura. Tuttavia commenti sui social network di persone che sono state al canile segnalano situazioni aberranti per i cani: cuccioli di diverse età ammassati, box sporchi, cani con la diarrea e chiaramente emaciati e disidratati. Si legge in un comunicato diffuso dalla LAV il 30 maggio che ‘il Comune di Reggio Calabria, a quanto riferitoci, è tuttora inadempiente riguardo la corresponsione del denaro stanziato per la gestione del canile. Infatti, i veterinari ASP e i gestori sono stati costretti ad anticipare di tasca propria le spese necessarie per le cure e il mantenimento degli animali: per questo non è stato possibile effettuare la profilassi preventiva contro i parassiti che molto probabilmente sono causa dei disturbi gastrointestinali che hanno debilitato fortemente i cani di cui in questi giorni sono state diffuse le fotografie sui social network.”
Se tutto ciò venisse confermato, troviamo sconcertante che in un canile sanitario pubblico non venga effettuata la profilassi preventiva mettendo a rischio tutti i cani. La polemica virtuale non fa che alimentare la confusione e l’allarmismo. Una situazione così importante e delicata non può essere chiarita sui social, ma da un intervento diretto e pubblico dell’amministrazione comunale.
Noi non vogliamo mettere in discussione la legittimità della gestione del canile da parte di Aratea, vogliamo solo che siano fatti i controlli per verificare che tutto funzioni bene e soprattutto che i cani stiano bene.
La questione si trascina ormai da troppo tempo e sarebbe ora che fosse fatta chiarezza al fine di poter rassicurare la cittadinanza circa il corretto funzionamento del canile comunale e dell’erogazione del relativo servizio pubblico”.