Non erano trascorse neppure poche ore dal momento in cui i carabinieri, dando esecuzione all’operazione denominata Eclissi, avevano sottoposto a fermo 24 persone tra cui il sindaco di San Ferdinando Domenico Madafferi e l’ex consigliere di minoranza, dimessosi come promesso dopo l’avvenuto trasbordo delle armi chimiche, Giovanni Pantano, che è immediatamente iniziata una scellerata corsa al “si salvi chi può”.
Subito i media nazionali hanno dato risalto ai due politici fermati, oltre al vicesindaco Santo Celi. L’uno sindaco vicino al Pd, l’altro esponente del Movimento Cinque Stelle. Ma con una velocità mai vista nella nostrana politica i pentastellati prima, e dopo i democratici hanno disconosciuto l’appartenenza dei due indagati ai loro partiti. Formalmente corrisponde certamente al vero la circostanza secondo la quale l’ex primo cittadino non era iscritto al Pd, così come é innegabile che Pantano non fosse stato eletto nel civico consesso sanferdinandese tra le fila dei cinque stelle. Ma forse, chi per ripulirsi dal peccato originale, ha scaricato in tutta fretta “simpatizzanti” dei loro partiti e movimenti, potrà ingannare il grande pubblico nazionale, ma nella Piana tutti sapevano chi votavano e chi facevano votare Madafferi e Pantano. E lo facevano in quanto non rappresentati di questa o quella consorteria mafiosa bensì come personaggi politici. Al Movimento cinque stelle, pardon Meetup tanto per confondere ancor più le acque, piaceva quando Pantano organizzava manifestazioni di protesta contro il trasbordo delle armi chimiche, e veniva portato ad esempio dopo essersi dimesso per non aver vinto la sua battaglia a favore della comunità che rappresentava.
Il Pd non ha mai rifiutato i voti di Madafferi, primo cittadino capace di schierarsi contro i potenti poiché lasciato solo per ciò che concerne il problema immigrazione e per le solite armi chimiche siriane. Non sappiamo se Madafferi e Pantano siano innocenti o colpevoli, questo la accerterà la magistratura, ma in questa triste vicenda c’è già chi ha perso, la faccia oltre che la dignità, ossia quei partiti, definitisi garantisti, che pur di mantenere un’immagine all’apparenza immacolata scaricano senza mezzi termini coloro i quali di cui si erano serviti, senza attendere neppure l’interrogatorio di garanzia degli stessi. Ma si sa, le elezioni regionali incombono…
Editoriale pubblicato su Terra di Mezzo di
Angelo Zurzolo