“La politica riesce a trasformare anche l’antimafia in un’attività criminale.” Così la deputata del Movimento 5 Stelle commenta i blitz della Guardia di finanza a Palazzo Campanella trovare ed acquisire tutti i documenti riguardanti finanziamenti elargiti alle associazioni antimafia e utilizzati per finalità private.
“Che l’antimafia per alcuni fosse diventata un sistema per fare business si sapeva – continua la parlamentare – ma che addirittura si sia trasformata in un sistema per alimentare clientelismo e regalie pubbliche è francamente troppo. Sono nauseata da questo sistema di clientelismo legato a doppio filo alla politica che riesce a corrompere a far marcire anche l’afflato più nobile dell’associazionismo e della rivolta civile alla criminalità. In questo modo politica e la parte marcia dei corpi intermedi, che hanno deciso di speculare sull’antimafia fanno squadra e passano all’incasso. In giorni in un’epoca in cui la ‘ndrangheta alza più che mai la testa e lancia la propria sfida al vivere civile, le istituzioni calabresi si trovano ancora una volta disarmate, perché devastate dai partiti che, non accontentandosi di ambiguità e connivenze, estendono i loro interessi, attraverso gli amici degli amici, che già inquinano l’associazionismo antimafia. Sarebbe poco credibile asserire che i finanziamenti non siano erogati secondo logiche legate a quelle dell’appartenenza politica e della lottizzazione, che contaminano come un cancro ogni tentativo della Calabria di articolare un dibattito e battaglie autenticamente estranee ad interessi di parte.”
“ Inutile dire – termina la parlamentare – che attendiamo che la magistratura compia il suo lavoro e faccia pulizia, per preservare tutto ciò che c’è di buono – ed è moltissimo – nelle associazioni e nel volontariato. Pretendere un’azione del genere dalla politica sarebbe una pia illusione. Come dice il proverbio, “cambiano i suonatori ma la musica è sempre la stessa.””