Riceviamo e pubblichiamo:
ll caso riguarda una giovane paziente che si sottopone presso l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina ad ago aspirato alla tiroide. Dal referto dell’esame sia pure in forma dubitativa si evince a carico della tiroide un tumore. La paziente con tale refertazione si reca all’Ospedale Sandro Pertini di Roma ove senza essere sottoposta ad ulteriori accertamenti viene sottoposta all’asportazione della tiroide – tiroidectomia totale. Nel corso dell’intervento chirurgico viene eseguito l’esame estemporaneo con il quale viene diagnosticato un mero processo infiammatorio (cd. tiroide di hashimoto) a carico della tiroide. Nonostante l’esame estemporaneo avesse fugato ogni dubbio circa non sussistenza del tumore a carico della tiroide il chirurgodell’ospedale Sandro Pertini ha incomprensibilmente asportato l’organo. L’esame istologico ha confermato le risultanze dell’esame estemporaneo: <<nessun tumore a carico della tiroide>>.
Nonostante l’evidenza dell’errore diagnostico prima e terapeutico poi gli ospedalisummenzionati negano ogni addebito di responsabilità.
Anzi.
L’ospedale Sandro Pertini assume addirittura di aver seguito le linee guida. Nessuna delle aziende sanitarie è comparsa in sede di mediazione obbligatoria.
La paziente M.B. si è rivolta all’Avvocato Fabio Gaudino specializzato in responsabilità medica al fine di richiedere il risarcimento del danno biologico e morale subito a seguito della illegittima asportazione dell’organo quantificati nella misura di euro 250 mila. Sarà il Tribunale di Roma a fare giustizia ma passeranno degli anni. Ciò influirà negativamente sia sulla paziente che sull’erario il quale si dovrà far carico anche delle ingenti spese legali.