Riceviamo e pubblichiamo
Un vero e proprio bagno di folla quello che ieri, 9 giugno, nell’Auditorium Giovanni Paolo II a Rende si è stretto intorno al consigliere regionale del PD calabrese Mario Maiolo, candidato nella circoscrizione meridionale alle elezioni europee dello scorso 25 Maggio.
Un appuntamento fortemente voluto dallo stesso Maiolo per ringraziare personalmente gli elettori, i sostenitori e gli amici che, nell’ultima tornata elettorale, gli hanno accordato la loro preferenza consegnandogli un risultato straordinario: 72.221 preferenze nel Collegio Sud Italia e 45.458 in Calabria.
I temi sollevati nel lungo dialogo con la folta platea hanno toccato il risultato del Partito democratico in Calabria, le nuove prospettive che esso schiude al PD calabrese e le sfide che quest’ultimo è chiamato ad affrontare per collocare finalmente la Calabria nel quadro del più ampio regionalismo europeo.
In questa logica Maiolo ha ribadito la sua ferma volontà di rimanere sempre a disposizione, come già fatto per le recenti elezioni europee, per qualsiasi ruolo di servizio sia utile al Partito Democratico e alla Coalizione di Centro Sinistra per rilanciare anche in Calabria il progetto riformista di forte innovazione portato avanti da Matteo Renzi.
«Vorrei ringraziare quanti sono intervenuti, con grande calore e partecipazione, all’incontro che ho voluto organizzare a Rende nel pomeriggio di ieri» – afferma Maiolo.
«È chiaro, ancora una volta, che i calabresi sentono forte l’esigenza di proseguire sulla strada della partecipazione che il risultato consegnato dalle scorse consultazioni europee ha reso evidente. Una comunicazione positiva e la costruzione di un progetto chiaro di rinnovamento, uniti a un ritrovato rapporto diretto con gli elettori, che hanno avuto la possibilità di esprimere una preferenza e dialogare in modo diretto con i candidati, hanno permesso di raggiungere un risultato, per la prima volta in Calabria, in sintonia con il resto del Paese».
«È necessario capitalizzare il recuperato rapporto con gli elettori calabresi mettendolo al centro di un’idea di politica come servizio ai cittadini e di un progetto politico che renda la Calabria parte integrante del Paese. Un progetto che veda il coinvolgimento della società civile, dei sindacati, dell’industria e di tutte le categorie sociali che hanno a cuore il destino della nostra Regione».
«Anche in Calabria il Partito democratico può, e deve, diventare espressione del grande Partito Paese che ha visto la luce in un’esperienza di Governo, grazie al grande positivo impulso dato da Matteo Renzi, che sa selezionare la sua classe dirigente in modo idoneo a interpretare le esigenze dei cittadini».
«Per fare ciò, tuttavia, è necessario superare ambizioni personali, vetuste logiche di partito, annunci populistici tesi alla sola ricerca del consenso. Il più grande ostacolo alla rinascita della Calabria è ciò che ho definito il Partito dei nemici della Calabria, delle logiche clientelari, della chiusura rispetto alla società civile, alle forze positive che animano la Calabria che dobbiamo invece coinvolgere per fare squadra, per assicurare che la Calabria diventi una regione europea, con una propria dignità e una propria importanza, per costruire un’alleanza democratica degli Amici della Calabria».