“Avverto il preciso dovere di ringraziare pubblicamente il ministro Marco Minniti, il calabrese Marco Minniti, per avere contribuito a smarcare il piccolo Alfie Evans, deceduto stamane, da un diritto che lo ha tenuto prigioniero fino alla morte impedendo ai genitori di tentare l’impossibile per, quantomeno, alleviare le sofferenze del trapasso. Concedendogli la cittadinanza italiana, Minniti ha messo a disposizione della famiglia Evans uno strumento, un appiglio, per continuare a sperare e a disperatamente lottare”: è quanto dichiara Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.
“Un invito alla vergogna indirizzo, invece, a quegli editorialisti che hanno letto nel gesto del ministro Minniti un improprio ‘giochino all’italiana’ volto ad ottenere chissà quale beneficio – continua Marziale – nel tentativo malriuscito di svuotare l’anima del provvedimento, che conferma le radici cristiane del nostro Paese, piantate su una cultura della vita e non già della morte”.
“La cittadinanza ad Alfie – sottolinea il Garante – non era volta a guarire miracolosamente il piccolino, ma ad imporre la cultura della vita a quella della morte in un continente geopolitico ancora tutto da costruire, l’Europa, e soprattutto a garantire il primato della libertà personale su un diritto dispotico e indegno di essere considerato civile. Un padre ed una madre, nel pieno delle loro facoltà mentali, hanno il diritto di custodire il proprio figlio come meglio ritengono e a nessuno è concesso di impedirne la libertà di azione”.
“Grazie ministro Minniti, grazie Marco – conclude Antonio Marziale – per quanto hai fatto, perché il tuo gesto inorgoglisce il popolo italiano e conferisce dignità e onore alla gente di Calabria”.