Massimo Canale su situazione politica regionale

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Riceviamo e pubblichiamo

REGGIO CALABRIA – Assistiamo increduli, ormai da diverse settimane, alle imprevedibili giravolte in seno al Partito Democratico calabrese che appare incapace di assumere iniziative politiche in grado dare speranza e futuro alla nostra Regione, non riuscendo ad andare al di là del grottesco balletto delle primarie.

Dobbiamo prendere atto che la fase commissariale non è mai stata del tutto superata, prova ne sia che il dibattito in seno al PD rimane avvitato tuttora intorno al gioco delle correnti e dei politicismi, lontano anni luce dai problemi reali della Calabria, dall’ambiente alla sanità, alla mai risolta questione morale.

In questo quadro il segretario Ernesto Magorno sembra non riuscire a districarsi nella selva del renzismo in salsa calabrese che ha imbarcato al suo interno le più variegate forme di politica casalinga, condizionandone ogni scelta fin dalla prima assemblea regionale.

Allo stesso tempo, prendiamo atto del superamento dello schema congressuale nato intorno all’area politico culturale #tuttaunaltrastoria; non può, infatti, sottacersi lo strappo maturato nelle scorse settimane allorquando la proposta di candidatura unitaria avanzata dal vice segretario nazionale Lorenzo Guerini e sostenuta da buona parte del partito calabrese non ha trovato accoglimento presso il gruppo cosentino saldatosi intorno alla persona di Mario Oliverio. Al di là dei destini personali di ognuno attendiamo ancora di conoscerne le ragioni politiche.

Per tali ragioni il quadro complessivo del PD calabrese e’ quantomai frantumato e confuso ed esige un immediato cambio di passo.

Consideriamo pertanto necessario ripartire dalla base, dall’impegno e dalla voglia di fare di tante democratiche e democratici calabresi per ridisegnare complessivamente la nostra area politica, consapevoli ora più che mai che il cambiamento potrà avvenire in Calabria solo se saremo capaci di cambiare innanzi tutto metodi e protagonisti della scena politica che condizionano le sorti della nostra Regione da troppi anni.

Abbiamo in mente una Calabria diversa e migliore di quella targata Loiero e Scopelliti, abbiamo in mente un PD diverso e migliore di quello post-commissariale e dichiariamo fin da subito l’indisponibilità a ipotesi rabberciate di gestione del Partito Democratico calabrese.

 

Massimo Canale

portavoce movimento politico-culturale #tuttaunaltrastoria

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