Riceviamo e pubblichiamo
Ieri sera alle ore 20,00 circa, GASSAMA GORA, giovane migrante maliano, stava facendo ritorno alla tendopoli.
Lungo la strada che attraversa la I°ZonaIndustriale, è stato falciato da un’ auto che non si è neanche fermata per prestare soccorso.
Una tragedia!
Si, una tragedia che, però, non può essere banalizzata e ridotta a fatalità.
Una tragedia da attribuire invece alla responsabilità degli uomini perché il degrado, l’incuria, la desolazione, il buio che avvolge il teatro di questa ennesima morte non è legato all imponderabilità ma alla indifferenza accidiosa e malandrina di chi ha consentito che fosse trasformata in pattumiera un’area destinata allo sviluppo e al fermento produttivo.
Una tragedia che, con la sua durezza cuspidata, ci interroga e ci costringe a riflettere sul fenomeno migratorio all’interno della Piana, da molti vissuto come un fastidio, da altri, al contrario, come occasione da sfruttare ma da rimuovere subito per non essere contaminati dalla sua cenciosa presenza.
Un atteggiamento, d’altronde, condiviso e promosso da larga parte della classe politica che con i suoi filtri xenofobi o anche caritativi dimostra tutta la propria inadeguatezza culturale, prima che politica ad affrontare un fenomeno epocale intriso di sofferenza e di umiliazione.
Gassama Gora è morto come muoiono i cani, sul ciglio di una strada non illuminata, mentre il resto del mondo vive il rammarico del mancato cenone natalizio.”
Il Sindaco di San Ferdinando- Andrea Tripodi