Un’altra tragica morte di uno studente in stage lavorativo.
La tragedia è avvenuta all’interno della Bc Service, un’azienda specializzata nella piegatura dei metalli che opera in via Volta, a Noventa di Piave (Venezia).
Dalle prime ricostruzioni il ragazzo, Giuliano de Seta, si trovava da solo nei pressi di un macchinario, quando una pesante lastra di ferro è scivolata da un cavalletto e l’ha preso in pieno agli arti inferiori. I colleghi dello stabilimento sono accorsi subito, capendo che l’infortunio era gravissimo.
In pochi minuti è stata fatta arrivare un’autoambulanza con i medici del Suem. Le fasi del soccorso sono state frenetiche, si è cercato di tutto di stabilizzare il giovane, per trasportarlo all’ospedale. Ma è stato inutile, lo stagista è spirato poco dopo. Una scena straziante, già vista purtroppo con ragazzini altre volte in questo 2022 che è stato un’ecatombe di incidenti mortali sul lavoro.
Il 18enne, residente a Ceggia (Venezia) frequentava la quinta in un istituto tecnico di Portogruaro. Come per tanti suoi coetanei, l’ingresso in azienda con un progetto di alternanza scuola-lavoro era un passaggio chiave per fare esperienze e presentarsi già pronto ad una eventuale un’assunzione, una volta terminata la scuola. L’incidente ha cancellato tutto.
Il fatto è successo nel pomeriggio, il ragazzo alle prese con un macchinario, forse voleva controllarne gli ingranaggi, quando all’improvviso, la barra di metallo è caduta dal cavalletto, straziandolo alle gambe. I Carabinieri, i tecnici dello Spisal dovranno ora cercare le risposte sulle cause della tragedia, e capire intanto se il 18enne potesse trovarsi da solo vicino a quel macchinario. Un fatto del tutto simile è quello che era costato la vita nel gennaio 2022 a Lorenzo Parelli, 18 anni, al suo ultimo giorno di stage nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro, alla Burimec, un’azienda meccanica di Lauzacco, in Friuli. Anche in quel caso, Lorenzo fu ucciso dal crollo di una putrella, che gli franò addosso. La morte dello stagista, la prima in ordine di tempo, lasciò sgomento il mondo politico e istituzionale italiano. Colpì, in particolare, la presa di posizione del presidente Sergio Mattarella, che inviò un messaggio di vicinanza alla famiglie, e nel corso di un discoro pubblico sottolineò che “non si possono pù piangere morti assurde sul lavoro”.
A febbraio 2002 nelle Marche, a Fermano, ci fu un altro incidente terribile. Qui morì un ragazzo appena 16enne, Giuseppe Lenoci. Il ragazzo era a bordo del furgone della ditta di termoidraulica in cui stava svolgendo lo stage. Doveva andare con un collega a sostituire una caldaia. Ma il furgone sbandò, usci di strada e Giuseppe Lemoci rimase ucciso all’istante. “Chiedevamo di abolire i Pcto e riformare il rapporto tra scuola e lavoro, costruendo tirocini in luoghi di lavoro sicuri. Nulla è stato fatto e oggi ci troviamo di nuovo di fronte ad un terribile incidente. Si deve agire subito, non è scuola un luogo che può far morire i nostri coetanei. Il ministero convochi d’urgenza un tavolo con i sindacati studenteschi”, afferma stasera la Rete degli Studenti Medi.