Ndrangheta, a Gioia Tauro e Reggio sequestrati e confiscati beni

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La Squadra mobile di Reggio Calabria ha eseguito due distinti provvedimenti, uno di sequestro e l’altro di confisca di beni, per un valore di 2 milioni di euro, a Reggio Calabria e Gioia Tauro. Sigilli ad alcuni immobili a Reggio Calabria riconducibili a Paolo Schimizzi ritenuto esponente della cosca Tegano. Il provvedimento, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale reggino, accoglie le risultanze investigative della squadra mobile e della Direzione distrettuale antimafia. A Schimizzi è stato contestato di avere fatto esplodere un ordigno all’interno di un bar pasticceria come ritorsione per non avere affidato i lavori di ristrutturazione a una ditta di riferimento della cosca di ‘ndrangheta. A Gioia Tauro invece è stata confiscata una villa con piscina, su una superfice di cinquemila metri quadrati, nella disponibilità di Girolamo Magnoli, ritenuto a capo di una organizzazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti e arrestato il primo ottobre dello scorso anno nell’operazione Griffe condotta nella Piana di Gioia Tauro. Viene considerato soggetto con un ruolo di primo piano nel traffico transnazionale di stupefacenti.

In particolare procurava la droga in Francia e la smercia a attraverso una rete in diverse regioni italiane come Sicilia, Lazio, Puglia e Liguria. Le indagini hanno accertato la provenienza illegittima del denaro utilizzato per costruire la villa, la piscina, le serre e tutte le altre pertinenze dell’immobile consentendo così l’aggressione su decreto della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria.

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