Con il fermo di 13 persone in corso da stamane da parte dei finanzieri dei Comandi Provinciali di Pavia e Milano, unitamente a militari dello S.C.I.C.O. di Roma, è stata azzerata una associazione per delinquere dedita al traffico di cocaina, hashish e marijuana e all’intestazione fittizia di beni, con al vertice Davide Flachi, il figlio dello storico esponente della ‘ndrangheta Pepè Flachi, soprannominato il boss della Comasina, morto lo scorso gennaio.
L’operazione coordinata dalla dda milanese ha portato anche al sequestro di mitragliatori da guerra e due attività imprenditoriali, una carrozzeria, utilizzata anche per la riparazione di auto in danno di istituti assicurativi, e un negozio di articoli sportivi, entrambi in provincia di Milano, che sarebbero in realtà riconducibili a Davide Flachi.
Le indagini hanno permesso anche di identificare le rotte dello droga (cocaina, hashish e marijuana), con sequestri effettuati anche nel territorio della Confederazione Svizzera, e di ricostruire episodi estorsivi nei confronti dei clienti morosi e un traffico di armi anche da guerra, quali mitragliatori Kalashnikov riforniti da cellule calabresi e balcaniche collegate. Sono in corso dall’alba perquisizioni in tutta la Lombardia con il supporto di altri reparti e mezzi aerei della Guardia di finanza.
I 13 fermi rappresentano l’epilogo di una complessa inchiesta, chiamata “Metropoli – Hidden Economy”, coordinata dalla Dda milanese e condotta dai Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Milano e Pavia, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma.