Nella mattinata del 3 giugno u.s., il latitante TRIMBOLI Domenico, alias Pasquale, nato a Buenos Aires (Argentina) il 23.07.1954, esponente di rilievo della ‘ndrangheta ed inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi in Italia, è stato arrestato nel municipio di Caldas, nei pressi di Medellin (Colombia) dal personale del Corpo Tecnico Investigativo (CTI) della Fiscalìa di Bucarananga e dall’Intelligence dell’Esercito colombiano che, su input della DCSA d’intesa con il ROS dei Carabinieri, stava sviluppando le ricerche coordinate dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, dr. Federico Cafiero De Raho e dal Proc. Agg. dr. Nicola Gratteri.
Da oltreoceano, il latitante continuava ad organizzare la spedizione di ingenti quantitativi di cocaina verso il mercato europeo ed italiano, in favore delle cosche joniche-reggine.
Latitante dal 2009, quando si sottraeva ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria per traffico di stupefacenti, era inserito nell’elenco dei ricercati pericolosi.
Il provvedimento restrittivo scaturiva dalle indagini condotte dal G.O.A. della Guardia di finanza di Catanzaro che, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Chiosco grigio” deferiva alla magistratura reggina 35 soggetti, indagati per traffico di sostanze stupefacenti.
L’operazione, così denominata dal luogo, ubicato in Alessandria, ove abitualmente, alcuni degli indagati si davano appuntamento per discutere dei relativi affari illeciti, consentiva di delineare la struttura di un’organizzazione espressione degli interessi di alcune cosche della Locride; il gruppo era ritenuto infatti capace di contatti con esponenti di spicco del traffico internazionale di droga sia in Sud America sia in Medio Oriente.
Il TRIMBOLI, gravato da precedenti penali per detenzione abusiva di armi, ma soprattutto per traffico di sostanze stupefacenti, già nel 1992, era stato arrestato a Fiumicino (RM), presso l’aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci”, poiché colpito da un provvedimento di unificazione degli Ordini di esecuzione, emessi dalla Corte d’Appello di Milano e dalla Corte di Assise di Lugano (Svizzera) per espiare pene residue per traffico di stupefacenti.
Qualche anno dopo, nel luglio 1997, a seguito dell’operazione denominata “Domingo”, condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria il TRIMBOLI veniva nuovamente arrestato insieme ad altri 14 indagati di origine calabrese e colombiana responsabili di traffico di stupefacenti in esecuzione ad un’o.c.c. in carcere emesso dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria.
Più recentemente, il TRIMBOLI costituiva l’elemento di raccordo tra i gruppi fornitori colombiani e le cosche jonico-reggine della ‘ndrangheta, funzionale al traffico di ingenti quantitativi di droga dal Sud America all’Europa.
Non appena estradato in Italia, dovrà scontare una condanna, in via definitiva, alla pena di anni 12 di reclusione, 40.000 euro di multa e anni 3 di libertà vigilata, per un cumulo di pene relative a delitti in materia di droga, commessi in Italia ed all’estero.