Cinque società con i relativi compendi aziendali, sei beni immobili, due auto e numerosi rapporti bancari per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro.
È quanto è stato sequestrato dalla Direzione investigativa antimafia che ha eseguito un decreto emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Bologna, nei confronti di un imprenditore operante nel settore dell’edilizia in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Liguria, 48enne originario di Cutro (Crotone) e residente a Cremona.
Il tribunale, a seguito di un’indagine che ha usufruito anche del contributo di collaboratori di giustizia che indicano il 48enne come appartenente alla ‘Ndrangheta emiliana, ha ritenuto “qualificato” il pericolo sociale rappresentato dell’imprenditore, al servizio della consorteria con le proprie ditte e società, spesso intestate a compiacenti prestanome.
Al centro degli accertamenti, l’esecuzione di lavori edili finalizzati all’infiltrazione nell’economia locale e nazionale e operazioni di falsa fatturazione