“Non si comprende come Ferrovie della Calabria possa avere dato via libera all’abbattimento del ponte in ferro della linea Sinopoli-San Procopio-Gioia Tauro, senza avere prima verificato i necessari passaggi autorizzativi presso la Soprintendenza delle Belle Arti della Calabria, o avere consultato le comunità locali”.
Lo afferma in una dichiarazione il segretario-questore del Consiglio regionale, Giuseppe Neri (Democratici e Progressisti).
“Il contenzioso formalmente aperto dalla Sovrintendenza – prosegue Neri – che ha chiesto l’intervento dei carabinieri della speciale sezione di tutela dei beni culturali, evidenzia un atteggiamento superficiale da parte di strutture che talvolta agiscono senza quella necessaria opera di verifica preventiva sul piano amministrativo che possa escludere ogni vizio di legittimità nell’azione della pubblica amministrazione. Ci sarebbe davvero molto da dire su Ferrovie della Calabria e su come, negli ultimi decenni, siano stati spesi i soldi pubblici per rilanciare una società, senza alcun risultato. Il cono d’ombra che accompagna l’intera vicenda, stigmatizzata giustamente dal sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte Domenico Creazzo, deve indurre l’immediata revoca della gara di demolizione, fino a che ogni particolare, ogni legittimo interesse, ogni prospettiva di rilancio economico e turistico di quell’area, non siano attentamente vagliate dagli enti locali interessati e dalla Regione Calabria che, ricordiamo, è pur sempre l’azionista di riferimento di FdC. Ecco perché condivido le proteste di ‘Italia Nostra’ e della comunità eufemiese, impegnandomi fin da subito a ricercare con le comunità locali ogni utile soluzione che scongiuri interventi distruttivi senza contropartita alcuna cancellando infrastrutture che sono state non soltanto strumento di servizio, ma che per anni hanno costituito un modello antropologico cui si sono riconosciuti migliaia di cittadini”.