Voler coinvolgere il Consiglio regionale, attraverso un suo pronunciamento ufficiale, sulla proposta di candidare Sibari, in sostituzione di Roma alle Olimpiadi del 2024 è la prova che il centrodestra non ha niente da dire sulle domande ed i bisogni della Calabria reale.
Mimmo Tallini definisce la candidatura di Sibari una proposta “entusiasmante e di alto spessore”: roba da brividi. Siamo oltre ogni limite di sopportazione.
Quasi quasi era da ritenere più legittima la proposta di assegnare il Nobel per la Pace a Silvio Berlusconi. Questa è una proposta che offende il decoro istituzionale.
Trasuda di ignoranza o irresponsabilità.
Trasuda ignoranza perché non conosce che la selezione della città che organizza i Giochi Olimpici 2024 è stata avviata nel 2015 e la scadenza dei termini per la presentazione di candidatura risale al 17 febbraio 2016. Le città europee candidate sono tre: Roma, Budapest e Parigi.
Il regolamento del Comitato Olimpico Internazionale prevede, dunque, solo che possano ritirarsi le candidature e nessuna possibilità di presentarne di nuove. Ancor meno è possibile presentare candidature sostitutive. Infatti altre due città europee, Amburgo e Madrid, avevano prima presentato e poi ritirato la loro candidatura. La decisione che sarà assunta a Lima nel settembre del 2017 dovrà essere presa solo tra le città candidate nei termini previsti.
Quella di candidare Sibari al posto di Roma se non è, allora, una proposta frutto di ignoranza è certamente espressione di una dolosa irresponsabilità. Ciò accade quando uomini delle istituzioni preposti al governo della cosa pubblica invece di essere dediti alla fatica quotidiana di fronteggiare la grave crisi che condiziona la vita delle popolazioni dei nostri territori si impegnano esclusivamente in una ossessiva azione di comunicazione e di propaganda al fine di imporre nell’immaginario collettivo la realtà virtuale e di oscurare quella reale.
Conta di più sparare balle sui social che lavorare sodo con serietà, rigore etico e senso della Istituzione per risolvere i problemi reali e concreti.
Mario Oliverio gode di credibilità, infonde rispetto ed autorevolezza nell’esercizio della propria funzione proprio perché la sua è una figura diversa e alternativa alla tipologia dell’amministratore rampante, superficiale, senza scrupolo ovvero incolto e provinciale.
L’invito che vorrei rivolgere al consigliere regionale Tallini è pertanto quello di non ufficializzare la sua proposta in sede istituzionale.
Non è giusto trascinare la massima Assise calabrese nella suburra istituzionale del provincialismo rozzo e paesano.