Il capogruppo di Forza Italia, Alessandro Nicolò, ha rilasciato la seguente dichiarazione che si trasmette integralmente:
“In occasione della sua recente visita in Calabria, il premier Renzi nulla ha riferito in merito agli interventi che il Governo dovrebbe apprestare per riportare a condizioni di dignitosa percorribilità e sicurezza la statale 106 jonica”.
“Un silenzio che non fa ben sperare, considerati gli annunci di consistenti stanziamenti economici per affrancare la famigerata ‘strada della morte’ dall’atavico stato di abbandono e pericolosità in cui versa l’arteria di collegamento, corridoio strategico tra il versante orientale della Calabria e il resto del Paese”.
“La 106 è ormai l’emblema del fallimento di una politica inconcludente nei confronti del Mezzogiorno, incapace di dare risposte ai cittadini su bisogni essenziali come il diritto alla mobilità e alla sicurezza”.
“La sbandierata discontinuità e le grandi promesse si sono rivelati spot ad effetto, atti a calamitare solo l’attenzione e il consenso per infrangersi irrimediabilmente contro una realtà inaccettabile che è sotto gli occhi di tutti: la strada statale jonica è ormai un disastro con punte di pericolosità estreme in certi tratti dove si consumano, con una cadenza allarmante, incidenti gravi e spesso mortali”.
“Sono note a tutti le situazioni di rischio che si vivono ogni giorno, soprattutto in concomitanza di eventi atmosferici avversi, con allagamenti, l’asfalto sdrucciolevole e masse d’acqua e fango che invadono la carreggiata”.
“La pericolosità e le insidie di questa strada costituiscono un’emergenza per il Governo dal quale ci si attende una rapida e puntuale ricognizione per un piano delle opere da realizzare secondo un crono programma che venga rispettato e che rimuova immediatamente le criticità più allarmanti”.
“Dopo la visita di Renzi che ha usato toni trionfalistici, l’autostrada Salerno-Reggio Calabria finisce sulla prima pagina del New York Times divenendo all’estero il paradigma del nostro Paese”.
“Niente più incarna i fallimenti dello Stato italiano” si legge in un’inchiesta che sottolinea come tale arteria sia anche “il simbolo delle preoccupazioni di molti Paesi del Nord Europa per la corruzione che dilaga in gran parte del Mezzogiorno del Vecchio Continente e che frena la ripresa dell’economia in un momento di grande crisi dell’Eurozona”.
“Che dire poi dell’ultimo tratto dell’A3, da Campo Calabro a Reggio Calabria, che pur aprendo l’ingresso alla città dello Stretto rimarrà invariato tranne migliorie ed interventi di manutenzione? Dove sono finiti i fondi per completare anche questa parte del tracciato che fa parte dell’A3?”
“Chiediamo che il presidente Oliverio intervenga tempestivamente, in rappresentanza della Regione Calabria, nell’ambito di un contesto sinergico che coinvolga il premier Renzi e il governo nazionale rispetto al sistema complessivo della mobilità che in Calabria soffre pesanti carenze ed evidenti condizioni di inadeguatezza. Occorre perseguire la riqualificazione di scelte e decisioni in direzione dell’ammodernamento integrale delle infrastrutture, snodo fondamentale per assicurare alla Calabria e ai calabresi condizioni di sviluppo e progresso, magari prevedendo anche l’introduzione dell’alta velocità”.