“Suona come una beffa alla Calabria la vicenda paradossale dei treni per la metropolitana di Lima prodotti dalla Hitachi di Reggio (ex Ansaldo Breda) ma spediti dal porto di Salerno anziché da quello di Gioia”. E’ quanto dichiara il presidente del Gruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò che aggiunge: “Ci troviamo di fronte a un’ennesima beffa, amara e tristissima per l’intera economia regionale e soprattutto per i lavoratori e tutte le maestranze del porto di Gioia Tauro che da tempo stanno vivendo una situazione occupazionale drammatica con prospettive ancora più preoccupanti”.
“La notizia ha tutti i crismi dell’attendibilità – spiega Nicolò – ed è rimbalzata nelle ultime ore in Calabria dalla Campania: già da martedì 16 agosto cominceranno a imbarcare a Salerno, alla volta della capitale peruviana, i nuovi treni della metropolitana di Lima made in Calabria, perchè costruiti nello stabilimento reggino. Ad essere imbarcato dal Terminal Sct SpA nel porto container di Salerno, sarà il carico del primo treno composto da sei carrozze. Ma la commessa, si sa, avrà una durata di quattro anni e ad aggiudicarsela è stata la Sct SpA in accordo con ‘Ricolfi & C.’, capofila dell’Ati vincitrice del bando di gara, con la compagnia di navigazione Hapag Lloyd”.
“Insomma – osserva Nicolò – il porto di Gioia Tauro, uno dei terminal container più importanti al mondo, è stato completamente tagliato fuori pur essendo il naturale scalo marittimo per un’operazione di trasporto così rilevante. Malgrado si trovi a poche decine di chilometri dallo stabilimento di partenza, è stato letteralmente bypassato in un affare in grado di fornire nuovo lavoro fino al 2020”.
“E a Catanzaro? A Roma? Nessuno ha da dire niente? – incalza il capogruppo di Forza Italia – E’ possibile che nonostante i tanto declamati ‘tavoli’ Regione-Governo avviati a ripetizione a Roma, non si siano occupati di un’operazione di prospettiva come quella del trasferimento in Perù della metro made in Calabria? Era passata inosservata? Se n’erano dimenticati? Su questa ulteriore prova di trascuratezza o sciatteria nei confronti del porto di Gioia Tauro e della Calabria crediamo che la giunta regionale e il governo di Roma debbano rendere puntualmente conto e fornire in proposito giustificazioni convincenti”.