“La denuncia di autorevoli sigle sindacali sui ritardi dell’Agenzia per il ricollocamento dei quasi quattrocento lavoratori portuali in esubero, testimonia quanto sia grave l’incertezza sul futuro di Gioia Tauro e non strumentali e demagogiche le nostre preoccupazioni esternate in merito”.
Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò.
“A scanso di equivoci e per evitare, come al solito, di essere accusati dalla maggioranza di centrosinistra di fare polemiche ‘politiche’– sottolinea Alessandro Nicolò – il problema del finanziamento dell’Agenzia è uno dei nodi a tutt’oggi non ancora risolto, causa fondamentale per gestire l’accordo a suo tempo siglato con Mct, con il quale, appunto, si era dato corso ad una profonda ristrutturazione dell’utilizzo del personale in servizio al porto. La Regione viene criticata oltre che da esponenti politici anche da organizzazioni sindacali per le tante inadempienze accumulate in questa legislatura rispetto a una azione di governo discutibile, sia nel metodo che nel merito, per quello che riguarda l’auspicata progettualità, della quale non si vede traccia, e per la tutela dei diritti negati dei quali si ha riscontro negli incomprensibili ritardi che si stanno nel tempo accumulando e che infondono malumori e preoccupazioni anche in quei quattrocento portuali e nelle loro famiglie, trovatisi all’improvviso senza lavoro e senza reddito. Pertanto, Regione e Governo in merito alla questione dei portuali devono agire con assoluta urgenza e, di pari passo, accelerare i tempi di azione rispetto all’attuazione della Zes, imperdibile opportunità di crescita per il distretto logistico-industriale dell’area di Gioia Tauro e per l’intera Calabria, sulla scia di esperienze virtuose come il modello polacco. Nell’ambito di una realtà collegata alla rete transeuropea, gli incentivi fiscali, doganali, finanziari e di semplificazione amministrativa contemplati nella zona economica speciale, avranno l’effetto di attrarre nuovi insediamenti produttivi con il contestuale rafforzamento delle imprese già operanti in loco, facendo fuoriuscire da una spirale economica negativa territori storicamente depressi come la Calabria nel segno della crescita e dell’occupazione. Grazie infatti ai nuovi investimenti discendenti dalla Zes (la dotazione per i prossimi 3 anni ammonta a 200 milioni di euro), si potrebbero creare così anche le condizioni per ricollocare le maestranze che a tutt’oggi sono preoccupate per la loro stabilità lavorativa”.