Nuova Rosarnese, dopo la tempesta ritorna il sereno. Iannaci ritira le dimissioni

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A seguito degli avvicendamenti avvenuti domenica pomeriggio in occasione del derby contro il San Ferdinando, il presidente della Nuova Rosarnese Nicola Iannaci, dopo i svariati tentativi da parte dei dirigenti di far ritornare il patron amaranto, pubblica un comunicato dove ringrazia tutte le persone che gli sono state vicino in questo periodo e ritorna a sedere sulla poltrona del presidente con queste parole :

“Cari dirigenti, allenatore e giocatori tutti leggo con enorme piacere il vostro comunicato in cui mi chiedete di fare un passo indietro e legate la vostra permanenza, al mio rientro in squadra.

Mi preme dire che le mie dimissioni erano dovute non alla mia disaffezione a questa squadra, anzi proprio per l’amore che ho verso di voi  avevo deciso di farmi da parte credendo di fare il bene comune, ma in realtà ho capito che avrei causato solo il male sia della squadra che del paese tutto. La mia squadra non è quello di cui si è parlato in questi giorni. Noi intendiamo il calcio e lo abbiamo dimostrato in questi quattro anni come rispetto altrui, solidarietà ed aggregazione. I valori morali, della Nuova Rosarnese, di cui me ne vanto, sono cosa ben nota sia dentro che fuori dal campo, e un episodio che sicuramente va stigmatizzato non può inficiare ne tantomeno far  dubitare dei valori di cui io in prima persona sono il rappresentante. Io dico sempre e lo abbiamo dimostrato con i fatti la nostra è una missione. Missione di riscatto sociale di cui Rosarno ha tanto bisogno.  Tant’è vero che ad oggi abbiamo oltre alla prima squadra circa duecento ragazzi dai quattro ai 18 anni, la squadra di calcio a cinque femminile che direi essere il nostro fiore  all’occhiello. Rosarno purtroppo non è un paese come gli altri ed episodi che in altri campi passano inosservati, anzi ne succedono pure di peggiori, e non se ne parla, a Rosarno sono amplificati all’ennesima potenza. Inoltre colgo l’occasione per puntualizzare  l’ ingiusta squalifica che l’arbitro mi ha comminato, in quanto c’è un palese errore di persona. Il Signor Idone si è inventato che io sarei entrato tra il primo ed il secondo tempo tenendo un atteggiamento minaccioso. Vorrei ricordare che io nello spogliatoio sono entrato per protestare in modo corretto solo alla fine del secondo tempo ed alla presente di altri dirigenti nonché  di un membro dell’AIA. Per cui proporrò sicuramente ricorso agli organi di Giustiza sportiva. Ora dopo aver attentamente valutato le vostra richiesta nonché gli innumerevoli attestati di stima ricevuti da tutta la Provincia, sono con la presente a comunicare che le mie dimissioni sono ritirate”.

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