È stato presentato lo scorso 29 giugno, in Conferenza dei Sindaci, il Piano di zona per l’ambito distrettuale composto da un insieme di sette Comuni con Rosarno come capofila.
La progettazione,relativa al triennio 2021/2023, punta a costruire nuove
risposte ai bisogni sociali che stanno emergendo nei territori dell’Ambio
territoriale di Rosarno.
“Quello che abbiamo realizzato – ha spiegato il Commissario Prefettizio Reppucci – è un progetto complesso, che unisce tante realtà e necessità e che alla luce del processo di riforma regionale è indispensabile per garantire una riorganizzazione gestionale in grado di far fronte alle maggiori incombenze
tecnico-amministrative richieste dalle crescenti necessità di programmazione,
gestione, rendicontazione e monitoraggio degli interventi progettuali che sono
posti in capo all’Ufficio di Piano.
Siglato l’accordo di programma con il quale i Comuni sottoscrittori si sono
impegnati a fornire la collaborazione necessaria al comune Capofila per il
raggiungimento delle finalità operative in rapporto alle quali è stipulato l’accordo,
assicurando in particolar modo la partecipazione dei propri servizi sociali ai
momenti di programmazione tecnica e all’erogazione delle prestazioni.
Gli enti sono impegnati a far fronte agli oneri assunti con la sottoscrizione dell’accordo di programma presente atto e ad assegnare le risorse umane e strumentali, nonché ad assicurare la massima collaborazione nella gestione dei servizi e nell’attuazione del Piano sociale di zona e degli altri interventi territoriali per i servizi di cura per gli anziani, l’infanzia, i disabili, gli immigrati e tutte le
categorie sociali che attendono risposte a fronte dei bisogni sociali.
L’esperienza vissuta con il lavoro dei tavoli tematici ha rappresentato un
laboratorio all’interno del quale il territorio dell’Ambito di Rosarno ha sperimentato per la prima volta un percorso di partecipazione e condivisione attiva attraverso la lettura collettiva dei bisogni e l’individuazione delle priorità di intervento al fine di attivare processi in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
L’obiettivo è quello di unire le forze per migliorare i nostri servizi, avvicinandoci
sempre più alle esigenze delle persone, valutando i loro bisogni e cercando di
offrire aiuti specifici. La logica che muove i vari attori territoriali è quella
della cooperazione integrata e della sussidiarietà.
Il documento, oltre a quella dell’amministrazione di Rosarno, vede le firme dei sindaci di Gioia Tauro, Melicuccà Palmi, Rizziconi, San Ferdinando, Seminara.
Tanti i temi affrontati nel piano, dalla tutela dei minori a quelle delle disabilità, dai servizi socio assistenziali al “dopo di noi”: da un lato partendo dalle indicazioni ricevute da Regione Calabria, dall’altro recependo quelle che sono arrivate dal territorio e dal terzo settore.
Lavorare nell’ottica dell’innovazione sociale – ha concluso il commissario Reppucci – vuol dire garantire una stretta interrelazione tra attori pubblici, attori privati e cittadini. I primi hanno il compito di programmare, definire e attivare obiettivi strategici di lungo periodo, proporre interventi flessibili, coordinare la rete nei suoi diversi aspetti, valutare la qualità dei servizi e degli interventi. I secondi, invece, devono sperimentare nuovi modelli di intervento, stringere partnership con gli enti pubblici e gli altri soggetti privati, monitorare i bisogni territoriali e mobilitare nuove risorse. Da ultimo, ma non certo per importanza, resta il cittadino, che da fruitore e consumatore di servizi diviene soggetto attivo della rete, con l’obiettivo di contribuire a un welfare generativo e corresponsabile. Se oggi siamo arrivati a presentare questo Piano lo dobbiamo al lavoro di tante persone, per le quali vorrei spendere una parola di ringraziamento. Non parlo solo dei miei collaboratori, ma di tutti coloro che, negli altri Comuni, hanno partecipato alla costruzione tecnica del documento. Quasi due mesi di lavoro che hanno visto impegnati gli uffici per molte ore, per arrivare al meglio a quello che non vogliamo sia un documento burocratico, ma, viceversa, un concreto passo in avanti per tutte le nostre comunità.”