Omicidio Taranto, ucciso “per sbaglio”

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La cosca non gli aveva pagato “lo stipendio” mentre lui era in carcere per questo, in un momento di risentimento, non avrebbe esitato a sparare nel mucchio colpendo la persona sbagliata. Domenico Mignolo, di 28 anni, ritenuto vicino alla cosca “Rango-Zingari”, è stato arrestato dai carabinieri a Cosenza. L’omicidio è avvenuto il 29 marzo scorso, Domenica delle Palme. Alla vista della persona ritenuta responsabile del mancato pagamento avrebbe sparato dal balcone della propria abitazione, due colpi di pistola, colpendo nel mucchio la persona sbagliata, Antonio Taranto.

ll procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini ha fatto chiarezza sulla vicenda, sottolineando che almeno attualmente non è possibile dichiarare che Taranto sia stato ucciso per  un errore e che le indagini sono ancora in corso. La dott.ssa Manzini ha aggiunto: “in questa fase possiamo formulare solo ipotesi.  Mignolo comunque, aveva avuto dissapori anche con Taranto, ma soprattutto con il suo vero obiettivo che era presente al momento dell’omicidio. In quel momento c’era la volontà di uccidere quel soggetto, o quei soggetti, con cui Mignolo era entrato in contrasto. Siamo comunque in fase di indagini e gli elementi raccolti  ci hanno consentito di dire che allo stato, i gravi indizi di colpevolezza, sono a carico di Mignolo Domenico, ma tutto l’aspetto che sta dietro alla vicenda, dovrà ancora essere sviluppato. Quello che abbiamo accertato è che c’è stata una lite in discoteca, ma su quale fosse l’origine vedremo nel prosieguo delle indagini che, ripeto, sono ancora in corso“.

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