“Ho ricevuto minacce di morte. Denuncerò chi mi insulta sui social network”. Così l’Avv. Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio. Salvagni è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Riguardo i numerosi commenti offensivi ricevuti sui social network. “Scrivono cose indicibili, a me e al mio assistito -ha affermato Salvagni-. Ci dovrebbe essere una maggiore presa di coscienza. La critica anche aspra fa parte della libertà di pensiero e deve continuare ad esistere. Ma quella becera, di basso livello, i commenti disgustosi andrebbero evitati. Agirò per vie legali contro chi mi insulta. E’ finito il momento di essere stilosi e accettare il confronto supinamente. Certi commenti fanno accapponare la pelle. Ho ricevuto anche lettere con minacce di morte. Ma questo non mi fermerà, sono convinto dell’innocenza di Bossetti e andrò avanti”.
E’ stata di nuovo respinta la richiesta di arresti domiciliari per Bossetti. “La giustizia dei tribunali -ha affermato Salvagni- non si è ancora resa conto che la legge del maggio 2015 porta ad una trasformazione epocale della custodia cautelare. La politica ha deciso determinate caratteristiche per la custodia cautelare, come la concretezza e l’attualità del pericolo, ma nelle aule di tribunale questo dato non è ancora stato recepito nell’intera sua portata. L’esempio è l’ordinanza nei confronti di Bossetti. La risposta a come possa essere considerato attuale il pericolo di reiterazione non c’è ancora stata data. E non ci è stato detto perchè il braccialetto elettronico non è stato considerato sufficiente come ausilio agli arresti domiciliari”.
Ha commentato la vicenda anche l’On. Gianfranco Giovanni Chiarelli, deputato di Conservatori e Riformisti e membro della Commissione giustizia alla Camera. “La reiterazione è un dato che può avvenire sempre e mai -ha affermato Chiarelli a Radio Cusano Campus-, altrimenti non dovrebbe mai essere scarcerato nessuno. In più, in questo caso, con il braccialetto elettronico dico che è incredibile non concedere gli arresti domiciliari a Bossetti. Se quindi è controllato con il braccialetto elettronico, il problema dove sarebbe? Abbiamo sempre detto che il carcere non dovrebbe essere un’espiazione anticipata della pena. Poi invece nei fatti avviene questo. Se sarà accertata la sua responsabilità si farà il carcere, ma tenerlo in carcere adesso anzichè ai domiciliari è una delle contraddizioni del nostro sistema giudiziario”.